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 2020  marzo 04 Mercoledì calendario

Il liquore Strega liquida i soci minori

Una centenaria impresa familiare prima o poi è possibile che si trovi a fare i conti con la moltiplicazione dei soci e con una eccessiva frammentazione del capitale sociale. È quanto è accaduto a Strega Alberti di Benevento, azienda nata nel 1860 e nota nel mondo per i suoi liquori, per i dolciumi e per la (anche questa storica) sponsorizzazione del prestigioso Premio Letterario. 
A Benevento per ridurre la compagine arrivata alla sesta generazione con 20 soci, alcuni dei quali con quote azionarie minime, si è optato per una operazione di buyback. In altre parole, il recesso consensuale di 11 soci: le loro azioni, non volendo acquistarle i soci di maggioranza, ma volendo mantenere l’azionariato in famiglia, sono state rilevate dalla società stessa. Per un importo di circa 3 milioni, sostenuto con finanziamento di Intesa San Paolo. 
Si parla di una sorta di family buy out, nella quale la società Strega Alberti Spa è stata seguita dallo studio «Porcaro commercialisti & avvocati». «Il Family buy out, anche nello schema semplificato seguito da Strega Alberti, è una tecnica ancora poco applicata in Italia, ed in particolar modo al Sud – precisa Andrea Porcaro alla guida del team– ma offre l’opportunità di semplificare la struttura societaria di molte realtà familiari, le cui quote o azioni vengono trasmesse di generazione in generazione, dove l’eccessiva frammentazione del capitale sociale può ingessare il processo decisionale. Questa operazione rappresenta un importante strumento per venire incontro alle esigenze degli azionisti che intendono recedere da società non quotate, quali spesso sono tali aziende». In questi giorni è stata convocata l’assemblea dei soci che ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione. 
Alla base dell’operazione il piano industriale voluto da Giuseppe D’Avino, socio di maggioranza con una quota del 40% e ad di Strega Alberti, che nel 2019 ha realizzato un fatturato di 12 milioni con 83 dipendenti. «L’operazione appena conclusa rappresenta un’importante opportunità per avviare una fase di sviluppo della società e del marchio». Il Piano punta a conservare le due attuali tipologie di prodotto, senza intervenire nel ramo liquori, ma potenziando quello dei dolciumi. Essendo questo ultimo legato alla stagionalità del consumo di cioccolata, l’azienda beneventana punta a superare questo limite, diversificando la produzione, anche in alleanza con un partner. A questo scopo è in corso un dialogo con due operatori italiani del settore. Inoltre, il piano industriale punta anche a implementare un progetto avviato qualche anno fa di apertura di store monomarca, in stazioni, aeroporti o temporary stor nei centri storici. 
Si punta al rilancio. Il brend carico di storia lo consente. La famiglia Alberti nell’ 800 lascia Napoli e si trasferisce a Benevento. L’impresa nasce in centro, vicino alla stazione ferroviaria. Dapprima è un Caffè letterario, poi gli Alberti diversificano nel commercio di vini e, infine, nel 1860, parte la produzione del liquore Strega che prende il nome dalla leggenda che Benevento sia “la città delle streghe”. Dal Caffè letterario nasce poi il Premio Strega.