la Repubblica, 3 marzo 2020
Borsa, il listino resta un fatto di famiglia
Più donne nei consigli di amministrazione, ormai in linea con le prescrizioni della prima legge sulle quote rosa (ma solo 15 con la carica di capo azienda). Un listino di Borsa ancora caratterizzato da assetti proprietari concentrati e con ruoli preminenti per le famiglie (le public company sono solo 13). E ancora, il lento ma crescente numero di società con voto multiplo o maggiorato e, parallelamente, il declino delle azioni di risparmio. La corporate governance delle società quotate, fotografata dalla Consob a fine 2019, tutto sommato offre più conferme che sorprese. Anche se la situazione, a piccoli passi, migliora e il rispetto delle regole, anche di autodisciplina, ormai non è solo formale. In particolare, ha sottolineato il commissario Anna Genovese, cresce la sensibilità ai temi Egs (Environment, Social, Governance). Ma allora, perché subiamo la concorrenza dell’Olanda, che attrae sempre più società? «Ci sono assetti normativi a volte molto attraenti, non solo dal punto di vista del diritto societario, ma anche fiscale, dei servizi, della giustizia – ha spiegato – l’Italia ha altri punti di attrazione, per esempio la tutela delle minoranze».