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 2020  febbraio 29 Sabato calendario

Il sapere dell’amore

L’Università di Londra s’adegua alle febbri perbeniste e vieta, com’è vietato in molti atenei americani, i rapporti amorosi fra docenti e allievi. I filarini sono ammessi soltanto se i due frequentano corsi diversi, purché tramite apposita modulistica ne mettano a parte i vertici universitari. La piega che stanno prendendo le cose, con norme beghine a restituire una rispettabilità all’incontinenza collettiva, ha dell’imbarazzante, e se succede in università sa di diserzione. Senza indugiare su tediose questioncine di elementare libertà, quella di amarsi fra esseri maggiorenni e consenzienti, che resta di un luogo del sapere inconsapevole della verità eterna di Pigmalione, che si perde nell’ebbrezza per la materia da lui stesso plasmata? Come la racconteranno, ai ragazzi, la storia straziante del maestro Abelardo e dell’allieva Eloisa, il cui amore scandaloso e dunque proibito ispirò il Romeo e Giulietta di Shakespeare? E del professor Martin Heidegger, trentacinquenne, e della studentessa diciottenne Hannah Arendt che si scrivono lettere in cui la filosofia e l’amore si intrecciano in un volo mozzafiato? E della piccola Camille Claudel che diventa donna nel letto e prodigiosa artista nello studio di Auguste Rodin? Come cavolo glielo spiegheranno, se lo negano a sé, che l’università, come l’amore più indomito, nasce per impulso di libertà, la libertà di infilarsi nell’ignoto, di incontrarsi, di imparare, di cambiare, di elevarsi, di prendere sul serio quello che si è e si sa e di ridiscuterlo ogni volta da capo, in definitiva la libertà di sovvertire ogni ipocrita consuetudine sociale?