Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  febbraio 29 Sabato calendario

Periscopio

Frottole. Definirle con un aggettivo usato da Beppe Grillo: «Disfunzionali». Dino Basili, Uffa news.
Sembra che al sindaco Sala importi soprattutto di tutelare il buon nome di Milano come prima città italiana per qualità della vita in apnea. Che va bene se siete degli elefanti marini, ma un po’ meno bene se siete dei web designer, per dire. Dario Vergassola, il venerdì.

Giuseppe Conte non è. Non è un leader, non è un eletto, non è un politico, non è un tecnico, non è nulla. È il Nulla fatto premier. E lo conferma ogni giorno adattandosi come acqua corrente alle superfici che incontra. È la plastica rappresentazione che la Politica, dopo la Scarso, lo Storto, il Pessimo, ha raggiunto lo Zero, la rappresentazione compiuta del Vuoto. Marcello Veneziani. Panorama.

Goffredo Bettini è stato per anni il dominus dei dem capitolini. Sono andato una volta a trovarlo, a casa della madre. Era scalzo. Mi sembrava di essere tornato in India, quando durante un lungo viaggio mi portarono a trovare un guru che se ne stava stravaccato su un divano. Claudio Martelli, già numero due del Psi. (Vittorio Zincone). 7 Corsera.

L’H2N2, detto anche Asiatica, fece nel mondo, tra il 1957 e il 1958, secondo l’Enciclopedia britannica «tra un milione e due milioni di morti». Per questa epidemia, gli Usa, a tutto marzo 1958, avevano già seppellito 69.800 perone. Diecimila morti in più di quelli che avrebbe provocato, nel decennio successivo, tra i giovani Yankee nella guerra in Vietnam. Nei primi giorni di ottobre i contagiati, nella sola zona di Roma, erano stati 4.728. Ebbene, allora non apparve nel telegiornale unico della Rai alcun presidente del consiglio con la faccia sconvolta. In quel momento, a Palazzo Chigi c’era Adone Zoli che guidava un monocolore dc. Furono chiuse le scuole. Panico zero, paura moderata. Renato Farina. Libero.

La mascherina noi non la mettiamo. La usiamo solo quando esaminiamo i campioni. E i pazienti infetti, certo. Ma per il resto... meglio una maschera di carnevale. Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di Virologia dell’ospedale Sacco di Milano (Brunella Giovara).

C’è una cosa che ho imparato girando da inviato nella ex Jugoslavia. Tutti i ponti erano chiamati «della fratellanza e dell’unità». Ecco, i «fratelli uniti» alla fine si sono accoltellati a vicenda e quei ponti sono stati abbattuti. Se il bene diventa una predica, una lezione calata dall’alto, rischia di alimentare i sentimenti meno nobili, che diventano un brontolio di pancia sordo, che non viene a galla e non può esprimersi, e poi scoppia all’improvviso nel peggiore dei modi. Toni Capuozzo, inviato del Tg5 ai tempi della guerra in Iugoslavia. Libero.

Il Duomo di Milano e la Scala chiusi? La Scala l’ho già vista non solo chiusa, ma anche distrutta dalle bombe e oggi è il primo teatro del mondo. Milano si rialza, sempre. Lo ha fatto dopo la peste, che ha decimato la sua popolazione. Lo ha fatto dopo la guerra, che ha cancellato il 30% delle sue case. Piero Bassetti, primo presidente della Regione Lombardia (Alessia Gallione). la Repubblica.

Con calma, l’allora ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, detto Moviola per i ritmi da plantigrado, oppose al sequestro di un peschereccio italiano nell’alto Tirreno, che il trattato conla Francia non era in vigore. I francesi fecero mea culpa e si profusero in scuse di facciata. Ma intanto ci avevano provato. Nel 2018, nuova intimidazione. Il ministero dell’Ecologia di Parigi stampò delle mappe dei fondali tirrenici con i limiti allegramente allargati in favore dei galletti, spacciandoli per gli accordi di Caen. Se ne accorse, Giorgia Meloni, che sollevò un baccano. Seguì manfrina: la Francia si cosparse di cenere, ammise errori e imperizie. Di nuovo, ci aveva fatto sentire il fiato sul collo. Una tecnica avvinghiante da pianta d’edera, con cui la sorellastra transalpina, sempre in vena di grandeur, minaccia il carattere sonnecchioso di noi cisalpini. Giancarlo Perna. LaVerità.

Ho frequentato Palmiro Togliatti, sono stata amica della sua compagna Nilde Iotti, ci siamo visti qualche volta a cena e ne ho apprezzato la grande qualità intellettuale che alle volte usava come una clava. Erano tempi duri ma ideologicamente chiari. Però Togliatti si incuriosiva per tutto. Chiese a Rossanda di presentargli Sartre che lei, in quanto responsabile culturale del Pci, conosceva benissimo. Non so cosa avrei dato per essere a cena tra lui e Simone de Beauvoir. Cena che organizzò Rossana in un ristorante romano. Un’altra volta si incuriosì di Eugenio Scalfari e chiese a me e ad Alfredo Reichlin di organizzare noi una cena. Luciana Castellina, fra i fondatori del Manifesto. (Antonio Gnoli). La Repubblica.

Ho 81 anni e ho fatto 181 film. Più della Loren e della Lollobrigida, per dire. E ho ancora una vita piena. In America, non sa quanto. In Tunisia, hanno appena fatto una mostra su di me. E poi sono ambasciatrice dell’Unesco, mi occupo di Amnesty, di bambini in Cambogia, d’omofobia, di Aids... M’invitano dappertutto. Ogni tanto succedono cose allucinanti. Un piccolo museo nel 2013 m’ha chiesto in prestito il David che vinsi per Il giorno della civetta. Non me l’hanno più restituito! Ho dovuto mettere di mezzo gli avvocati. Claudia Cardinale (Francesco Battistini). Corsera.

Amo molto scrivere. Per scrivere bisogna essere nevrotici. Ci sono nevrosi lunghe, con le quali scrivi libri, e nevrosi brevi, per le quali scrivi articoli. Ferdinando Camon, scrittore (Luca Pavanel). il Giornale.

Matzneff ha superato gli ottant’anni; si considera «un pigro, ma un pigro che lavora»; sa che «con 800 euro di pensione (non esiste pensione per gli artisti in Francia) non si va lontano. La vita di bohème è marcia o crepa, come nella Legione straniera». Sa anche, per età e perché da anni combatte contro un tumore, che «la mia clessidra è agli sgoccioli», ma non sta lì a preoccuparsene più del dovuto: «Imperator se bene habet», il generale sta bene, è la risposta che darà Scipione ai suoi luogotenenti che si preoccupano per lui, intanto che si uccide per non cadere in mano nemica. Gabriele Matzneff (Stenio Solinas). il Giornale.

Lo stadio era il tempio di quella religione nostra del pallone coi nostri colori, il bar era più come la parrocchia o il catechismo, o come l’oratorio. Era il regno dei ciavattari. Quelli che lo frequentavano cioè stando in ciabatte, come se fosse stata una seconda casa, entravano e non ne uscivano più. Sandro Bonvissuto, scrittore (Angelo Carotenuto). il venerdì.

Gli ideali sono sempre incompatibili con le ambizioni. Roberto Gervaso. il Giornale.