la Repubblica, 29 febbraio 2020
I conti di Gedi
ROMA – In un mercato pubblicitario in flessione del 5,1%, il gruppo Gedi – proprietario anche dei quotidiani la Repubblica, la Stampa e Secolo XIX – chiude il bilancio 2019 con un margine operativo lordo rettificato di 59,3 milioni. Un risultato migliore delle attese che lo prevedevano intorno ai 56-57 milioni. I ricavi per il gruppo editoriale nel 2019, sotto la guida dell’amministratore delegato Laura Cioli, sono stati pari a 603,5 milioni. Sul risultato netto hanno pesato le svalutazioni: il dato rettificato è positivo per 12,2 milioni di euro. Invece il risultato netto consolidato registra una perdita di 129 milioni che è effetto proprio – informa una nota del gruppo – delle «svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test per 105,6 milioni; degli oneri di ristrutturazioni che hanno prodotto un impatto sul risultato netto pari a 19,1 milioni; infine della minusvalenza realizzata per la cessione di Persidera», la società delle antenne televisive (-16,5 milioni). I ricavi consolidati, pari a 603,5 milioni, hanno registrato una flessione del 7% rispetto al 2018. In questo quadro, i ricavi che derivano dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 12,7% del fatturato consolidato (oltre il 15,5% sul brand Repubblica). I prodotti digitali delle diverse testate di Gedi hanno superato i 127 mila abbonati a fine 2019. I ricavi pubblicitari, pari a 293,7 milioni, sono risultati in calo del 7,6% rispetto al 2018. I costi, inclusi gli ammortamenti, sono inferiori del 6,3% sul 2018: sono diminuiti sia quelli del personale (-6,8%) che gli altri costi (-6,0%). Gedi sottolinea che «queste riduzioni riflettono solo parzialmente gli effetti della ristrutturazione relativa alla redazione di Repubblica (avviata nel mese di marzo del 2019) e della chiusura di due ulteriori stabilimenti di stampa (da aprile del 2019)». L’organico del gruppo, inclusi i contratti a termine, contava – a fine 2019 – 2.221 dipendenti con una «riduzione di 138 unità rispetto al 31 dicembre 2018; l’organico medio del periodo è stato inferiore del 6,3% rispetto al 2018». Poiché il bilancio dispone di riserve per oltre 312 milioni, «il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea dei soci, convocata per il 22 aprile del 2020, di coprire interamente la perdita d’esercizio», di circa 155 milioni. Il comunicato del gruppo conferma anche che l’operazione di passaggio del controllo di Gedi dalla Cir alla Exor «potrà essere completata entro il primo quadrimestre del 2020». Il cda di ieri, presieduto da Marco De Benedetti, ha analizzato poi le difficoltà che ancora investono il settore dell’informazione. «Nel 2019 il mercato pubblicitario ha registrato una flessione del 5,1% rispetto all’esercizio precedente spiega il comunicato –. Tra i principali mezzi solo radio ed internet (esclusi search e social) hanno mostrato un andamento positivo con una crescita rispettivamente dell’1,7% e del 3,5%. La raccolta della televisione è risultata in flessione del 5,3%, mentre la stampa è stato il mezzo più penalizzato registrando nuovamente un calo dell’11,6%.