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 2020  febbraio 28 Venerdì calendario

Freno ai prestiti dei calciatori

Limitazioni ai prestiti dei calciatori, premi per la formazione e un freno alle partite di campionati nazionali giocati all’estero. La Fifa accelera sul piano di riforme del calcio. Le novità approvate dalla Commissione Fifa dei Football Stakeholders, in cui sono riuniti rappresentanti di club, leghe, giocatori e Federazioni, rischiano di cambiare in modo sostanziale il mercato.
Da tempo la Fifa del presidente Gianni Infantino ha ingaggiato una battaglia con gli agenti per ridurre le commissioni e questa in un certo senso va in quel solco. Le modifiche ai regolamenti saranno sottoposte al Consiglio Fifa per l’approvazione, ma la novità più impattante riguarda i prestiti internazionali: a partire da luglio 2020, quindi dalla prossima sessione di mercato, saranno limitati a 8 totali (in entrata o uscita) per i giocatori di età pari o superiore a 22 anni. L’anno prossimo il tetto scenderà da otto a sei prestiti. La Fifa concederà tre anni alle federazioni per adottare le stesse regole anche nelle competizioni nazionali.
La limitazione dei prestiti era nell’aria da tempo, ma rivoluzionerà il mercato. Porre un tetto rischia di costituire per i club un problema e, allo stesso tempo, un’opportunità di ridurre i costi. La Fifa parla di prestiti, non distingue tra quelli con diritto o obbligo di riscatto. L’ipotesi è considerarli sullo stesso piano. Se la regola fosse già in vigore, le ultime due sessioni di mercato di un club come l’Inter sarebbero state stravolte. I nerazzurri tra acquisti e cessioni in prestito avrebbero sforato, basti pensare ai vari Lukaku, Sanchez, Nainggolan, Perisic, Moses, Young, Icardi, Barella, Sensi, Biraghi, Gabigol: tutti partiti non a titolo definitivo. Quasi tutti i club del mondo lavorano principalmente con i prestiti. La Fifa però vuole cambiare, convinta di arginare le commissioni degli agenti, per cui più operazioni significano più incassi. Le nuove regole porteranno a fare acquisti e vendite definitive. Saranno fondamentali i talent scout, le società dovranno sbagliare poco e i procuratori avranno meno chance di spingere i giocatori a cambiare casacca e così di incassare la percentuale. La Fifa ha motivato la scelta sostenendo: «I prestiti devono avere una valida ragione sportiva per lo sviluppo dei giovani».
Altra importante novità approvata dalla commissione è aver fatto suo il principio stabilito dal Consiglio della Fifa secondo cui le partite con richiamo internazionale di un Paese, come possono essere la finale di Supercoppa o Coppa Italia, dovrebbero svolgersi sempre sul territorio nazionale. Per ora siamo alla raccomandazione, ma rischia di diventare legge: quindi sono a rischio le trasferte in Cina o in Arabia Saudita e i milioni garantiti. Una limitazione in difesa dei tifosi.
Importante anche il passaggio in cui si istituisce un fondo per finanziare l’indennità di formazione con una tassa dell’1% sui trasferimenti. Oggi molti compensi per la formazione vengono evasi. Quest’ultima proposta dovrebbe entrare in vigore nel 2022. La rivoluzione è alle porte e, in questi casi, qualcuno che ci rimette c’è sempre: stavolta potrebbero non essere le casse dei club.