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 2020  febbraio 26 Mercoledì calendario

Potenziata la banca dei semi in Norvegia

Il rapido cambiamento climatico ha messo a rischio anche la Banca mondiale dei semi, ma con un investimento da 20 milioni di euro il governo norvegese ha rinnovato la Svalbard Global Seed Vault: l’inaspettato scioglimento del permafrost che circonda la struttura sull’isola artica è stato affrontato con successo e il caveau, come hanno spiegato i funzionari norvegesi, è ora a tenuta stagna. Tanto che ieri, 25 febbraio, si è celebrato un maxi deposito di oltre 60 mila semi nelle grotte sotterranee del sito di stoccaggio inaugurato nel 2008 per preservare la biodiversità del pianeta.
Il sito, letteralmente scavato nella roccia dell’isola di Spitsbergen, a circa 1.200 chilometri dal Polo Nord, raccoglie ora oltre un milione di semi. Gli ultimi lavori hanno rafforzato il caveau: è stato realizzato un nuovo tunnel di accesso impermeabilizzato e sono state introdotte misure per far fronte al riscaldamento globale, immaginando temperature medie più alte di qualche grado entro la fine del secolo; le apparecchiature che mantengono l’ambiente a una temperatura di meno 18°C sono state poi trasferite in un edificio di servizio nuovo, in modo che il calore proveniente dalle macchine possa essere rilasciato all’esterno.

Il deposito di ieri è frutto del lavoro di 36 istituzioni e comprendono le più disparate varietà: si va da 27 piante selvatiche provenienti dai giardini del Principe Carlo, ai cereali dei Cherokee, la prima tribù indigena degli Stati Uniti a depositare semi nella struttura delle Svalbard; per passare ai semi di cipolle brasiliane e ai fagioli di guar dell’Asia centrale.

L’evento ha visto la partecipazione della premier norvegese Erna Solberg e del presidente del Ghana, Nana Addo Dankwa Akufo-Addo: si tratta del maggior deposito da quando la struttura sotterranea, costata inizialmente nove milioni di euro, è stata inaugurata nel 2008. Ma alla Svalbard Global Seed Vault di spazio ce n’è ancora parecchio, visto che può contenere fino a 4,5 milioni di campioni.

«La diversità delle colture è una base essenziale per la produzione alimentare», ha dichiarato Hannes Dempewolf, scienziato al Crop Trust, che gestisce il caveau assieme al governo norvegese, «E la struttura delle Svalbard è di un supporto essenziale per le banche dei semi di tutto il mondo, salvaguardando la biodiversità che detengono. Il problema di alcune infiltrazioni d’acqua nel tunnel d’ingresso non era certamente previsto durante la costruzione, nessuno pensava che le estati sarebbero state così calde. Ma gli interventi eseguiti ora assicurano la tenuta stagna del sito».