La Stampa, 26 febbraio 2020
Federica Brignone ha messo gli sci ai piedi quando aveva un anno
LA THUILE
Ai bambini risponde che le gare importanti arriveranno più avanti, prima è solo divertimento.
Federica Brignone ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia che le ha insegnato i veri valori dello sport e che non l’ha mai spinta verso l’agonismo sfrenato. E lei ancora oggi quei consigli di mamma Ninna Quario (atleta della Valanga Rosa) e papà Daniele cerca di trasmetterli alle nuove generazioni.
La Brignone, che oggi vince e si diverte, ha saputo apprezzare lo sport a tutto tondo: oltre allo sci, diventato ora una professione, anche atletica leggera e arrampicata. «In fondo ha costruito abilità motorie che sarebbero potute servire in qualsiasi sport» dice Daniele.
A poco più di un anno aveva già i primi «scietti» di plastica ai piedi. Si divertiva sulla stradina e in mezzo ai mucchi di neve, dietro la casa dei nonni. Solo ogni tanto, perché la famiglia Brignone fino al 1996 viveva a Milano e raggiungeva la Valle d’Aosta nei fine settimana o nei periodi di vacanza. Una mamma che ha vissuto la Coppa del mondo e un papà che di professione faceva (e continua a fare) il maestro di sci e l’allenatore, hanno aiutato Federica nei primi confronti agonistici. Con molta calma, anche se a tre anni scendeva un po’ dappertutto senza paura. Le sue prime garette e le prime uscite nei pali da gigante e slalom risalgono al 1996, quando ha iniziato l’avventura allo sci club Courmayeur.
Erano gli anni dei baby, ma erano anche gli anni in cui la famiglia Brignone appena possibile preparava gli zaini e andava a sciare nella Vallée Blanche oppure scollinava dietro La Thuile per raggiungere La Rosière. «Lo sci era divertimento per tutti, anche per Federica e Davide – dice la Quario -. Facevamo sempre pochi pali».
La Thuile è sempre stata un po’ la seconda casa di Federica. Tante amicizie costruite nel tempo, tuttora presenti, giornate di allenamento e i primi confronti. Ninna ricorda un gigante degli Studenteschi in cui sua figlia si era messa alle spalle anche i maschietti, Daniele invece pensa ancora a quel gigante tracciato sulla pista «Piloni» diventato presto una sfida per tutta la famiglia. «Papà contro mamma da una parte, fratelli a confronto dall’altra: tutti in mezzo al gigante».
Si divertiva a sciare nei boschetti e a fare i salti, si divertiva a solcare la neve immacolate in discese fuoripista. Giunto il tempo di allenarsi e di fare sul serio, era sempre la prima a rifiutare la pausa al bar, arrabbiandosi quando nelle giornate di neve e nebbia mamma Ninna non la svegliava.
Una voglia di sciare sfrenata, quella che ha ancora oggi, nonostante gli impegni si siano moltiplicati. Non solo quelli sul campo, anche quelli istituzionali e con gli sponsor. Un’atleta da gestire perché non smetterebbe mai di sciare e allenarsi. Una donna sempre in attività che a piccoli passi è arrivata a giocarsi la Coppa del Mondo generale e a gareggiare davanti ai propri tifosi di La Thuile, con cui ha condiviso anche alcune feste del fans club. Segno che La Thuile ha un posto speciale nel cuore di Federica. A.CH.