Anteprima, 24 febbraio 2020
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Biografia di Yona Friedman
Yona Friedman (1923- 2020). Architetto. Nato a Budapest, fuggì dai nazisti, si rifugiò poi in Israele e dal 1957 si trasferì in Francia. A Parigi nel 1958 fondò il Gruppo di studio per l’architettura mobile. Lavorò a lungo per l’Onu su progetti nei Paesi sottosviluppati. Tra le opere più importanti, il completamento a Madras, in India, del Museum of Simple Technology (1987), utilizzando materiali locali come il bambù. Molti i libri tradotti in italiano, da Per un’architettura scientifica (Officina, 1971) a Tetti (Quodlibet, 2017). L’opera più importante è Utopie realizzabili (Quodlibet, 2003) «La sua personale idea di architettura prevedeva una partecipazione attiva dal basso, con la ridefinizione delle strutture e delle norme urbanistiche a seconda delle esigenze dei residenti, in un continuo lavoro creativo. Friedman, scomparso a Parigi, era considerato per questo l’architetto delle utopie realizzabili, non pensate in astratto con una pianificazione dall’alto, ma costruite e ridefinite a seconda delle esigenze concrete» [Carioti, CdS].