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 2020  febbraio 23 Domenica calendario

Il passaporto blu del Regno Unito è fatto in Polonia

Parafrasando Shakespeare verrebbe da chiedersi, «Che cosa c’è in un colore?» Il governo britannico ha annunciato tra le fanfare la reintroduzione del vecchio passaporto blu, feticcio dei sostenitori della Brexit, ricordo del glorioso passato imperiale, addirittura «iconico» nelle parole del ministro degli Interni. A partire dal mese prossimo sostituirà l’odioso passaporto bordeaux dell’Unione Europea. Ma in una dei classici paradossi prodotti dalla Brexit, il ritrovato simbolo dell’identità nazionale verrà prodotto da un’azienda franco-olandese e, a quanto pare, realizzato in una fabbrica polacca. Un’ironia non sfuggita alla rete, che ha ridicolizzato l’enfasi data dal governo al colore di un documento d’identità. «Abbiamo finalmente trovato il bonus della Brexit?», ha twittato sarcastico Guy Verhofstadt, a lungo il coordinatore della Brexit per il Parlamento Europeo.
Simbolo sovranista
Il passaporto blu è stato introdotto nel 1921, quando l’Impero Britannico era al suo apice e a regnare era il nonno di Elisabetta, Re Giorgio V; è stato tolto dalla circolazione a partire dal 1988, quando Bruxelles ha optato per un’armonizzazione del documento (ma anni dopo la Croazia ha mantenuto il suo passaporto originale). Per i Brexiteer, il ritorno al blu è stata una fissazione, totem della ritrovata sovranità. Il nuovo passaporto verrà rilasciato da marzo, ma chi possiede quello vecchio potrà continuare a usarlo. «Tornando all’iconico stile blue e oro, il passaporto sarà nuovamente intrecciato alla nostra identità nazionale, e io non vedo l’ora di viaggiarci», ha detto raggiante il ministro degli Interni Priti Patel, falco della Brexit e già architetta della nuova legge per ridurre i flussi migratori dall’Europa. Sarà l’azienda Gemalto a produrre il nuovo documento, dopo aver vinto una gara per un contratto del valore di 260 milioni di sterline (310 milioni di euro) a danno dell’azienda britannica De La Rue. Il governo si è affrettato a sottolineare che l’ultima fase della produzione, come i dati personali e la foto, avverrà nel Paese.Per chi lamenta l’ormai avvenuto divorzio dalla Ue, il passaporto è la rappresentazione materiale dei diritti che sono stati persi, come quello della libera circolazione. «È un trucco per distarvi dal fatto che vi stanno derubando», ha detto il comico David Schneider. «Cosa importa perdere diritti, basta che il passaporto sia blu e ci sia scritto sopra “britannico”. È come dare la mano a qualcuno e poi accorgersi che ti ha rubato l’orologio».