https://www.ilpost.it/2020/02/21/perche-i-gatti-fanno-le-fusa, 21 febbraio 2020
Perché i gatti fanno le fusa
Conoscete la storia: si avvicina un gatto, inizia a strusciarsi sulle vostre gambe, lo accarezzate e lo sentite fare le fusa. Nonostante sia osservato da millenni, questo comportamento non è ancora completamente chiaro così come non lo sono i meccanismi che i felini usano per produrre le vibrazioni e il rumore classico delle fusa. Essendo così comune e familiare, è un fenomeno che tendiamo a sottovalutare e a dare per scontato, ma offre numerosi spunti per scoprire qualcosa di più sui gatti e sul nostro rapporto con loro.
In natura, le fusa sono un comportamento che si manifesta per lo più tra la madre e i suoi piccoli, ma nel caso del gatto domestico si estende al rapporto con gli esseri umani. Un gatto fa le fusa sia nelle situazioni piacevoli, come quelle in cui viene accarezzato o accudito con del cibo, sia quando è in condizioni di stress e di sofferenza. L’ambivalenza di questo comportamento rende difficile da decifrare l’effettiva utilità delle fusa, considerato inoltre che secondo diversi ricercatori non tutte le specie di felini riescono a produrle.
Cosa sono le fusa
Le fusa sono un rumore continuo a bassa frequenza, che i felini producono mentre inspirano ed espirano l’aria, con una pausa di poche frazioni di secondo tra un rumore e l’altro. È la bassa frequenza a fare sì che si possa avvertire una vibrazione – soprattutto al di sotto della testa – nei gatti domestici quando li si accarezza. Il rumore è solitamente più forte nella fase d’inspirazione, ma ci sono variazioni a seconda delle specie: uno studio ha per esempio rilevato che nel gatto domestico l’ampiezza delle onde sonore è sostanzialmente uguale quando l’animale inspira ed espira aria, mentre varia sensibilmente nel ghepardo (è più grande quando espira).
Di solito un gatto che inizia a fare le fusa non smette prima di due secondi e il rumore che produce può essere sentito da mezzo metro a tre metri di distanza, a seconda delle condizioni ambientali e delle dimensioni dell’animale. Nei felini più grandi, come il ghepardo, il rumore ha un volume molto più alto e ci sono circostanze in cui può essere sentito fino a 40 metri di distanza. Le fusa coprono tutti gli altri rumori interni prodotti, come quelli del battito cardiaco e della respirazione, complicando non poco il lavoro dei veterinari quando devono condurre una visita.
Da dove vengono le fusa
A differenza di quanto pensano in molti, i felini non hanno un organo dedicato specificamente alle fusa. A oggi il meccanismo con cui le producono non è completamente chiaro, anche se sono state formulate numerose ipotesi poi scartate come: una vibrazione della vena cava (il vaso sanguigno più grande in diversi mammiferi) amplificata dai bronchi, dalle cavità nasali e dalla trachea; la vibrazione di strutture simili alle nostre corde vocali; la contrazione dei muscoli della parte molle del palato, del diaframma o dei muscoli intercostali; oppure ancora la vibrazione dello ioide, l’osso che si trova alla base della lingua, poco prima del collo.
Tra le ipotesi più condivise c’è quella secondo cui le fusa siano prodotte da una rapida contrazione dei muscoli della laringe, che comportano una compressione e una dilatazione della glottide, che comprende le strutture per l’emissione di suoni in diversi animali. Con un’elettromiografia – uno speciale esame per valutare gli impulsi nervosi verso i muscoli – è stato per esempio rilevato un impulso ricorrente che si ripete una ventina di volte al secondo, compatibile con la frequenza delle fusa nel gatto domestico. Le contrazioni della glottide sono sfalsate rispetto a quelle del diaframma, contribuendo al passaggio dell’aria durante la produzione delle fusa.
Risonanza magnetica della testa di un gatto (Researchgate)
Anche se sembra essere la più probabile, la spiegazione della compressione e dilatazione della glottide lascia diversi punti irrisolti. È stato per esempio notato che i gatti sottoposti a laringotomia, cioè alla rimozione della laringe per motivi medici, continuano comunque a fare le fusa, anche se privi di alcune delle strutture che dovrebbero servire per produrle. Questa circostanza sembra confermare il ruolo del diaframma nella produzione del suono e delle vibrazioni.
Fusa e ruggiti
I gatti domestici iniziano a fare le fusa intorno al loro secondo giorno di vita, mentre sono nella fase dell’allattamento. Anche la madre produce le fusa in questa circostanza, ed è quindi probabile che il meccanismo serva per comunicare con la prole. Durante il sonno, i gatti non fanno le fusa, mentre talvolta possono miagolare. Secondo i ricercatori, nel corso dei millenni passati a contatto con gli umani, i gatti hanno iniziato a sfruttare le fusa per comunicare con i loro padroni, così come fanno nei primi mesi di vita con la madre.
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Questo #gattino, seduto con la coda che abbraccia dolcemente il lato destro del suo corpo, è in realtà la resa zoomorfa della dea Bastet. Il piccolo felino viveva nelle case, ecco perché era associato alla dea Bastet, protettrice del focolare domestico. L’attenzione che riserva alla cura dei suoi cuccioli ne fece il simbolo per eccellenza della maternità.