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 2020  febbraio 21 Venerdì calendario

I dati sulla xenofobia in Germania

La strage di Hanau non arriva inattesa. La crescita dell’estrema destra in Germania e, con essa, di episodi di violenza xenofoba ormai sempre più frequenti, costituisce una tendenza che nessuno, a Berlino, sottovaluta. Secondo le statistiche diffuse dal governo federale tedesco, da gennaio 2019 a oggi si sono registrate in Germania quasi 800 denunce per attacchi di matrice razzista, con un bilancio di 240 persone ferite e, dopo l’attentato di ieri, 15 morti. Sono numeri pesanti, che testimoniano un profondo cambio dello scenario sociopolitico in uno dei Paesi simbolo della multiculturalità in Europa, una nazione dove il 25% della popolazione residente è di origine straniera. Che l’estrema destra stia tornando forte in uno Stato da sempre noto per la visione autocritica che, sia a livello istituzionale sia culturale, ha sempre proposto del proprio orribile passato, è, per molte ragioni, sorprendente. Dalla fine della Seconda guerra mondiale, la Germania ha costantemente alimentato una cultura istituzionale e sociale fondata sulla necessità di non dimenticare le atrocità dell’era nazista. Eppure, il cosiddetto ufficio federale tedesco di protezione costituzionale, l’agenzia di intelligence meglio conosciuta come BfV, incaricata di monitorare i movimenti estremisti nel Paese, ha dichiarato recentemente come vi siano in Germania più di 24.000 estremisti di destra conclamati, 12.700 dei quali classificati come violenti. Un tassello importante nella trasformazione culturale della Germania è senza dubbio legato allo spazio conquistato negli ultimi sette anni da Alternative für Deutschland, la formazione politica di estrema destra, oggi quarta forza politica del Paese, che ha in nazionalismo, populismo ed euroscetticismo la sua base ideologica ufficiale e che, a più livelli, ha mostrato legami con razzismo, antislamismo, antisemitismo e neonazismo. Uno dei punti cruciali della crescita di AfD è collegato allo sdoganamento per il grande pubblico di messaggi di natura razzista e xenofoba, una prassi di cui soprattutto le ramificazioni regionali del partito si sono rese costantemente protagoniste. L’ultimo caso, esploso lunedì scorso, due giorni prima dell’attentato di Hanau, ha visto il gruppo parlamentare di AfD nella regione della Renania Settentrionale-Vestfalia distribuire a centinaia di bambini, durante un evento pubblico, un libro da colorare contenente diverse immagini che denigrano la comunità musulmana e quella nera in Germania. In uno dei disegni da colorare vengono mostrati degli uomini armati di pistole che sventolano bandiere turche; in un altro, una piscina piena di donne velate e persone di colore, con le ossa tra i capelli, che le molestano. Il partito è corso ai ripari diffondendo una nota di scuse, ma sul caso sta indagando, per istigazione all’odio razziale, la polizia federale: è anche di questo tipo di retorica che si nutrono i lupi solitari dell’estrema destra in Germania.