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 2020  febbraio 20 Giovedì calendario

«Porterò avanti il mio progetto porno politico». Ecco perché Piotr Pavlenski, l’artista e attivista russo, ha pubblicato il video di Benjamin Griveaux, candidato sindaco di Parigi, mentre si masturba

Piotr Pavlenski non si fermerà: “Sono contento di quello che ho fatto. Le mie azioni sono artistiche e politiche, voglio rivelare i meccanismi del potere. Porterò avanti il mio progetto porno politico”, ha detto l’attivista russo uscendo dal Tribunale di Parigi dopo tre giorni di fermo. E ha aggiunto: “Pensavo che la Francia fosse il Paese della libertà d’espressione, mi sbagliavo”.
Il primo episodio di quel “progetto” è costato caro a Benjamin Griveaux: il candidato di Macron a sindaco di Parigi si è ritirato dopo che Pavlenski ha pubblicato sul suo blog dei video hot che lo mettevano in scena. Chi altro potrebbe finire nel suo mirino? Al canale Lci Pavlenski aveva già detto che Griveaux era stato solo “il primo” protagonista del suo progetto. Il suo amico avvocato Juan Branco, il cui ruolo nell’affaire è ancora da stabilire, lo aveva confermato alla stampa francese: “È il primo video di una serie”. Pavlenski è stato incriminato per violazione della privacy e diffusione di immagini a carattere sessuale. Dal tribunale è uscito “libero” martedì sera, ma sotto controllo giudiziario e gli è vietato di incontrare la sua ragazza, Alexandra de Taddeo, la studentessa di 29 anni destinataria dei messaggi hot di Griveaux, anche lei incriminata. È inoltre convocato dai giudici il 3 marzo per la rissa del 31 dicembre in cui ha aggredito delle persone con un coltello.
Pavlenski ha ottenuto l’asilo politico in Francia nel 2017 dopo essere stato l’“icona dell’avanguardia della contestazione russa, fino al 31 ottobre 2016”, scriveva ieri Le Parisien. Il giornale ha riportato l’episodio che lo ha costretto a fuggire dalla Russia: una sera, “vestito solo con gli slip e un coltello in mano”, avrebbe violentato una giovane attrice, Anastasia Slonina. La donna, che sarebbe corsa in ospedale “con gli abiti lacerati e un dito tagliato”, ha sporto denuncia.
Per Pavlenski il rapporto invece era stato consenziente. In Russia l’attivista era stato fermato più volte. Ha anche scontato sette mesi di carcere per avere dato fuoco alla sede della polizia politica a Mosca. A Parigi ha occupato illegalmente per alcuni anni un villetta in un quartiere residenziale. Nel 2017 ha incendiato una filiale della Banca di Francia e per questo ha scontato del carcere. Ieri il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, non ha escluso che il suo statuto di rifugiato politico possa essere “rimesso in discussione”: “Da una persona protetta, mi aspetto che sia esemplare”. Diverse personalità politiche sono d’accordo con Castaner.
Ma a molti esperti la procedura pare poco probabile: lo statuto può essere ritirato per legge solo per reati ben più gravi, come una condanna penale a dieci anni di prigione. Lo scandalo ha costretto LaRem a cercarsi d’urgenza un nuovo candidato per Parigi, Agnès Buzyn. Stando a un sondaggio Odoxa di ieri, l’ex ministra della Sanità otterrebbe il 17% dei voti al primo turno delle municipali del 15 marzo. Più del 13% che avrebbe realizzato Griveaux. La sorpresa però è un’altra: per la prima volta è Rachida Dati, candidata della destra, che risulta in testa al primo turno (25%) davanti alla sindaca uscente, la socialista Anne Hidalgo (23%). Ma la Hidalgo vincerebbe al ballottaggio del 22 (38% contro 32%).