Corriere della Sera, 20 febbraio 2020
Sulla giostra di Gucci
Un rito che non ammette repliche. Una liturgia che si rinnova. Protagonisti e spettatori, per la prima volta senza «filtri» alcuni. Tutti su, su quella pedana circolare, firmata Gucci di Alessandro Michele. Un circo open air, un set cinematografico senza camerini con la voce di Federico Fellini e, in loop, il Bolero di Ravel. Per invito, un msg vocale via WhatsApp dello stilista: «Ciao, come stai? Tutto bene, se sei a Milano mercoledì, sarebbe bello se venissi allo show baci». Per cartella stampa, tre fogli protocolli scritti ma mano. E l’entrata è subito al trucco&parrucco. Poi una grande pedana al centro popolata di sarte e parrucchiere, vestieriste e truccatori, in divisa grigia: «Fabbricatori di sogni» è ricamato su ogni taschino. Poi le modelle e i modelli, indaffarati alla vestizione. E la giostra gira e rigira, come la moda: «Un cerchio potente», dice Michele. Ad uno, ad uno, gli abiti «si avvicinano» ai vetri, in esposizione. Quell’immaginario che è ormai uno stile che è fatto di ricordi e simboli e appartenenze: certe vesti dell’infanzia («un territorio piccolo e perfetto, che non voglio dimenticare»), un cappello rinascimentale, una croce monacale («le fedeltà»), un pantalone anni Settanta, una giacca over size, un broccato bizzarro, un baby doll di pizzo nero, un cappottino della zia, un kilt ingigantito. Coordinamenti pazzi, senza regole se non l’istinto, di vestire per gioire del «mestiere più bello al mondo», conferma lo stilista, stanco e appagato di uno show che «ho voluto raccontare in tutto il suo meccanismo complesso e sacrale, come un parto. Gli ho dato una forma, quella del cerchio, per riuscirci, un po’ come un fisico con i numeri e i simboli per arrivare alle formule».
L’oceanica presentazione di Genius Moncler è tecnicamente un’altra incredibile esperienza multi sensoriale per chi vive di pane&moda. Le dodici installazioni che raccontano altrettanti visioni a seconda del designer ospitato (da JW Anderson a Richard Quinn a Simone Rocha e poi Craig Green e Matthew Willams e Hiroshi Fujiwara e Sandro Mandrino e Sergio Zambon e Veronica Leoni e Poldo Couture, ognuno con i suoi e delle collaborazioni (Mate biciclette e Rimowa valigie) nel rispetto delle identità stilistica ma sempre più vicine al DNA Moncler. I materiali tecnici (dal piumino alle lane) e le funzioni d’uso (che sia per l’alta montagna o l’inverno sporty in città) sono interpretati come non mai: domati i volumi, misurate le eccentricità, rispettati gli accessori. Che siano le creazioni di alta moda di Quinn o le acrobazie di Anderson, i messaggi tinti in capo di Fragment, il romanticismo di Rocha, il futurismo di Green.
I dieci anni di N°21 sono festeggiati da Alessandro Dell’Acqua senza nostalgiche citazioni ma con tutte le sue ossessioni più belle: dal punk alle paillettes e alle piume, dall’esprit borghese allo sporty, dal maschile al femminile. In totale libertà. Cardigan spumeggianti sulle camicie a righe, catene sulle ballerine, baschine sulla pelle. Pezzi intensamente facili. Assai habillé la donna di Alberta Ferretti che preferisce rubare al guardaroba di lui giacche e pantaloni over che poi sensualizza con stivaloni salvo poi la sera ritrovare la leggerezza di cristalli e paillettes. Arthur Arbesser è alla ricerca di nuove emozioni dopo quelle forti sul palcoscenici di Vienna e Berlino. Basta teatralità, secessionismi e tragedie. Ma omaggio a Milano, al designer e alle donne di quell’ambiente, più razionalista. Una collaborazione con l’artista Marco Guazzanti e il suo materiale registrato: il Marwoolus, cioè polvere di marmo e lana. Usato per bottoni o cinte o stampato sui tessuti. La città si ritrova nei metalli di certe portinerie, nei legni di certi portoni, nei marmi di certi androni. L’essenziale. La purezza. Il silenzio lungo quattro minuti e venti del compositore americano John Cage. Daniele Calcaterra cerca in un’ispirazione davvero intimista di raccontare la sua moda che spoglia di ogni inutilità per arrivare all’assoluta semplicità di forme e tessuti e colori.