la Repubblica, 19 febbraio 2020
40 milioni di italiani leggono i giornali ma solo in 4 su 10 li comprano
C’è fame di notizie, c’è richiesta di un’informazione accurata, pensata, verificata, che sia un argine alle fake news. Per questo quasi quaranta milioni di lettori si informano abitualmente su quotidiani e periodici. Eppure le vendite dei giornali su carta o in versione digitale calano. Il motivo? Su 10 copie lette sei non vengono acquistate ma reperite in altro modo, più o meno lecitamente.«Basta con questa pirateria, bisogna tutelare la stampa e far sapere ai lettori che comprare il giornale e scegliere l’informazione di qualità significa sostenere la libertà e il pluralismo informativo, pilastri fondamentali della democrazia». Così il presidente della Fieg, Federazione Italia editori, Andrea Riffeser Monti, commentando i nuovi dati di Audipress, risultato dell’indagine ufficiale per la lettura della stampa quotidiana e periodica in Italia, condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 14 anni in su. Per questa edizione sono state fatte 38.974 interviste per 38 settimane complessive, dal 14 gennaio 2019 all’8 dicembre 2019.Il risultato delle interviste? In un giorno medio il 30 per cento circa degli italiani (15.759.000 lettori) sceglie uno dei principali quotidiani leggendolo su carta o su gli sfogliatori digitali generando un volume che supera i 23,7 milioni di letture.Ogni settimana sono quasi 22 milioni le letture delle testate settimanali (per 12.862.000 lettori), mentre ogni mese 20 milioni di letture soddisfano gli interessi di 11.686.000 appassionati dei mensili. In totale quasi 40 milioni di persone, il 74 per cento della popolazione, scelgono per informarsi la stampa quotidiana e periodica. «La leggono perché la considerano uno strumento insostituibile per attendibilità e autorevolezza, che con credibilità, affidabilità, approfondimento e verifica sono il solo argine possibile alla proliferazione delle fake news», dice Riffeser Monti interpretando i dati che raccontano il Paese, chi lo vive.Dati che fotografano come ci si informa, com’è cambiato il modo di far arrivare le notizie ai lettori e chi sono loro, gli aficionados della stampa. I quotidiani nell’ultimo mese hanno quasi 16 milioni di habitués: il 29,7 della popolazione con più di 14 anni, sono più uomini che donne, sei a quattro. Il 40 % ha la maturità, il 18 la laurea, 3 su 10 la licenza media.Il 64 per cento legge il giornale da 4 a 7 volte la settimana, e abita soprattutto in Emilia Romagna, Liguria, Marche. Il 31,3 compra il quotidiano fino a tre volte la settimana e abita in Lombardia, Veneto, Toscana Umbria e Sardegna. Il 45 per cento ha più di 55 anni, il 35 più di 35, e il 19,3 per cento ha tra i 14 e i 34 anni. E se ci sono 40 milioni di potenziali affezionati lettori, il vero problema è che su dieci copie lette solo 4 vengono acquistate dal diretto interessato o da un parente o tramite un abbondamento. Sei su dieci vengono invece trovate, prestate o altro, dichiarano gli intervistati per i quotidiani, un po’ meno, 45 per cento e il 48% per settimanali e mensili.«Davanti all’incremento della lettura di copie prestate, trovate nei bar, su chat e piattaforme social, o con la pirateria, c’è il rischio di danneggiare la qualità dell’informazione. Bisogna migliorare gli strumenti per la difesa della stampa: ricordandosi che comprare il giornale significa sostenere la democrazia», conclude il presidente Fieg.Il presidente della Fieg “Basta con la pirateria, su dieci copie lette sei non sono comprate ma reperite in modo più o meno lecito Così si danneggia la qualità”