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 2020  febbraio 19 Mercoledì calendario

Agli italiani piace meditare


Non siamo mai stati così stressati, arrabbiati, impegnati. Eppure (o forse per questo) non siamo stati mai così meditativi. Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom delle varie discipline che permettono di staccare dalla vita quotidiana, ottenendo benefici sia nell’immediato sia nel lungo periodo in termini di rilassamento, consapevolezza, concentrazione, miglioramento delle performance lavorative e relazionali. Insomma, bastano pochi minuti al giorno per migliorare la propria vita. Negli Stati Uniti praticano la meditazione in tutte le sue varie forme quasi 20 milioni di persone, il 14 per cento della popolazione e nel 2022 il business del mantra varrà 2 miliardi di dollari. In Italia i numeri sono inferiori e difficilmente quantificabili ma comunque in forte crescita.
Che la meditazione faccia bene, molto bene, non lo dice la suggestione bensì la scienza. È di pochi giorni fa uno studio della Scuola Imt Alti Studi di Lucca pubblicata dalla rivista «Brain and Cognition», secondo cui risonanze magnetiche cerebrali effettuate su persone che si sono sottoposte a sedute di meditazione trascendentale hanno rivelato diminuzioni significative dei livelli di ansia e miglioramenti dell’attività nervosa e della connettività funzionale tra le varie parti del cervello rispetto a quanto evidenziato su un gruppo di controllo di persone che hanno mantenuto inalterato il proprio stile di vita.
Ma quali sono i principali metodi di meditazione? Partiamo proprio dalla meditazione trascendentale a cui abbiamo accennato. Si tratta di una tecnica che trae origine dalla tradizione vedica e che è stata sviluppata negli anni Cinquanta dello scorso secolo da Maharishi Mahesh Yogi: si ripete mentalmente un mantra individuale per due volte al giorno per circa venti minuti. Lo scopo è quello di mettere in contatto l’individuo con lo stato puro dell’essere, la cosiddetta sorgente del pensiero. Si basa sulla naturalezza e se ben praticata porta con il tempo a riduzione dello stress, sviluppo della capacità intellettuale, maggiore consapevolezza, miglioramento del sonno e della pressione arteriosa. La meditazione trascendentale vanta peraltro numerosi testimonial entusiasti come il regista David Lynch, che alla sua esperienza ha dedicato anche un libro, In acque profonde. E che sta lavorando per aprire in Italia una sede della sua fondazione: «Voglio mostrare tutti i benefici di questa tecnica tanto nelle scuole che in ambienti di lavoro e gruppi sociali, coinvolgendo quante più persone possibile».
Ha origini millenarie invece la meditazione zen, che è legata alla tradizione buddista. È la pratica «da copertina», che si fa nella classica posizione del loto: gambe incrociate e mani sulle ginocchia con i palmi rivolti verso l’alto. Focalizzata sul respiro, ha grandi effetti sul rilassamento e sulla riduzione di ansia e stress. Ha origini orientali anche la meditazione vipassana, molto contemplativa e che rappresenta un metodo per allontanare angosce e dolori. Una sua branca è il mindfulness, che serve a sviluppare la consapevolezza della propria essenza e del prorpio posto nel mondo. Più movimentate la meditazione camminata, che sfrutta la capacità del movimento di liberare il corpo, e quella dinamica, che dura sessanta minuti, si svolge in cinque fasi e alterna salti, urla, risate, danze a momenti più statici. Ci sono poi la meditazione kundalini, che si basa sul concentrarsi su un chakra per risvegliare la propria energia femminile e generativa, e le meditazioni yogiche di tipo contemplativo, che hanno legami con la disciplina ormai molto diffusa.
Meditate, gente, meditate.