Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  febbraio 19 Mercoledì calendario

La Pelosa prima spiaggia a pagamento

A metà mattina due ragazzi tedeschi approfittano del caldo di una primavera quasi estate che in Sardegna è arrivata con largo anticipo. «Abbiamo persino fatto il bagno: una nuotata salutare. Il bello è che oggi questo tesoro è tutto per noi. Siamo tra gli ultimi fortunati che possono godersi questo spettacolo senza divieti». I turisti della prossima stagione, invece, dovranno fare i conti con le nuove regole. A La Pelosa d’ora in poi entrano solo in pochi e per di più dovranno pagare. Perché questo è uno dei più grandi musei della natura e per ammirare la sterminata opera d’arte della spiaggia bianca e del mare smeraldo sarà necessario un ticket. È l’unico metodo, secondo il sindaco e secondo gli studiosi che da anni lanciano l’allarme, per salvare quel che resta del patrimonio naturale preso d’assalto da decine di migliaia di persone ogni giorno d’estate. Il gioiello di Stintino, la perla bianca e azzurra del Nord-Ovest della Sardegna, diventa così la prima spiaggia pubblica a pagamento. Era già la più blindata d’Italia, ma ora i divieti si fanno addirittura più rigidi. Le polemiche sono scoppiate subito, ma il sindaco Antonio Diana pensa solo a salvare il suo tesoro: «Questa è l’unica strategia che consentirà di rendere sostenibile la fruizione della spiaggia. Il sovraffollamento è il principale problema che dobbiamo affrontare da anni. In alcuni giorni siamo arrivati a contare anche 5 mila persone».
Il paradiso in pericolo
Gli equilibri sono precari nella striscia di sabbia bianchissima che si estende di fronte alla vecchia torre. Il primo guaio, che oramai sembra irrimediabile, è quello della cementificazione del litorale, il secondo - quello più attuale - la sopravvivenza delle dune, delle specie naturali e della grande spiaggia. Per questo il Comune ha pensato alle nuove regole. Un ticket d’ingresso, anche se il sindaco preferisce chiamarlo «contributo gestionale», insieme al numero chiuso e a un braccialetto colorato (e biodegradabile) che sarà obbligatorio per chi paga l’accesso. «Con quella cifra ogni persona darà il suo contributo alle spese che dobbiamo sostenere per mantenere in buone condizioni la Pelosa - racconta il primo cittadino - Un esempio? L’acqua che alimenta i rubinetti che servono a sciacquare i piedi dei bagnanti che vanno via. Quella è una misura essenziale perché riduce drasticamente l’impatto antropico». Le tariffe per l’accesso a uno dei più fotografati angoli di Sardegna non sono state ancora stabilite. Non meno di 3,5 euro a persona (bambini esclusi) che vanno ad aggiungersi al costo dei parcheggi che di fronte alla Pelosa hanno prezzi simili al caviale. 
Regole e divieti
Una passeggiata sul bagnasciuga sarà consentita a tutti, ma per fermarsi a prendere il sole sulla sabbia bianchissima sarà necessario avere il braccialetto. Più o meno come nel privé di una discoteca. Ma pagare e avere il privilegio di rientrare nel numero chiuso non basterà. Perché a La Pelosa di Stintino ci sono anche altre regole da rispettare. Quella che suscitò più polemiche riguarda il classico telo da spiaggia: qui è assolutamente vietato. Per stendersi in riva ci vuole una stuoia, che secondo i biologi non danneggia la spiaggia. L’obbligo è in vigore da due anni e i venditori ambulanti ne hanno subito approfittato. Sconti e truffe sono all’ordine del giorno. Per avere il privilegio della tintarella, dunque, bisogna rispettare il lungo vademecum. Il secondo divieto, oltre a quello sugli asciugamani, riguarda le sigarette: fumare, da queste parti, è tassativamente vietato. I cani in questa spiaggia non possono entrare e ai bagnanti non è consentito l’uso di saponi di ogni genere. Il commercio ambulante è al bando e prima di andar via dal mare è necessario lavarsi i piedi. Le regole valgono dal primo giugno e in tanti hanno approfittato per anticipare la vacanza. «Non solo per questo, sia chiaro - raccontano quattro escursionisti svizzeri arrivati qui in bici- Ma godersi questa spiaggia senza la folla e senza divieti ci sembra un sogno. Il tempo ci ha fatto davvero un grande regalo».