Il Sole 24 Ore, 19 febbraio 2020
Ferrero da record: ricavi a 11,4 miliardi
Il Gruppo Ferrero consolida le ultime acquisizioni fatte sul mercato americano e spagnolo e cresce nel 2019 del 6,2% a 11,4 miliardi di euro. La galoppata del gigante di Alba è passata nel 2018 attraverso l’acquisizione del ramo dolciario di Nestlé negli Stati Uniti mentre l’anno scorso è toccato al portafoglio di marchi di biscotti in capo a Kellogg Company – circa 900 milioni di dollari di ricavi – focalizzati anche in questo caso sul mercato americano. Il 2018/2019 – il bilancio fotografa i ricavi da settembre 2018 a agosto 2019 – ha registrato una crescita delle vendite di prodotti finiti del 6% trainate da Germania, Francia e Stati Uniti. Hanno contribuito al risultato i ricavi di Nutella, Ferrero Rocher e Kinder Bueno, ma anche di nuovi prodotti come i Nutella Biscuits – i risultati di bilancio si riferiscono soltante alle vendite sul mercato francese – e Kinder Cards, distribuito oltre che in Italia, in Francia e Germania. Da un lato dunque la “paziente” conquista dell’America da parte del Gruppo Ferrero, che ha avviato l’anno scorso l’integrazione tra i brand “originari” e le nuove acquisizioni. Dall’altro, la rinnovata centralità dei mercati europei che stanno rispondendo in maniera brillante al lancio della nuova famiglia di prodotti a marchio Nutella.
Al 31 Agosto 2019, il Gruppo era costituito da 104 società consolidate e 31 stabilimenti produttivi. I prodotti del Gruppo Ferrero sono presenti direttamente, o tramite distributori autorizzati, in oltre 170 paesi, con un organico medio pari a 33.003 persone, in aumento rispetto ai 31.748 dipendenti dell’anno prima.
Su ricavi e numero addetti hanno contribuito le buone performance di mercato ma anche le ultime due acquisizioni negli Usa. Anche se il ramo dolciario Nestlé, con il deal chiuso a inizio 2018, ad esempio, è di fatto un’azienda affiliata a Ferrero International e non consolida i ricavi nel bilancio del Gruppo. Quanto invece al business rilevato da Kellog Group nella primavera del 2019, è entrato formalmente in Ferrero International nel mese di luglio. A partire dal 2017, con l’acquisizione di Fannie May (cioccolato confezionato) e di Ferrara Candy (dolciumi e caramelle) la presenza di Ferrero negli States si è rafforzata e l’integrazione tra le diverse realtà procede come dimostra ad esempio il lancio sul mercato americano del Kinder Bueno, l’anno scorso, e l’apertura di nuovi centri di distribuzione in Pennsylvania e Arizona.
Il Gruppo guidato dal presidente esecutivo Giovanni Ferrero e dal ceo Lapo Civiletti ha continuato a scommette su innovazione e tecnologia. La strategia di sviluppo tecnologico, sottolinea la nota diffusa ieri, è sostenuta attraverso «l’espansione della propria capacità produttiva, con investimenti totali di 663 milioni di euro». La parte più significativa è stata focalizzata su immobili, impianti e macchinari, circa 580 milioni, principalmente in Italia, Germania, Canada, Polonia, Belgio, oltre che per il completamento del nuovo headquarter in Lussemburgo.
L’espansione per acquisizioni da parte di ferrero è iniziata tra il 2014 e il 2015 e ha seguito una logica molto precisa. Da un lato il rafforzamento di alcune filiere chiave come quella della lavorazione delle nocciole, con il deal su Oltan nel 2014, della produzione di gomme da masticare (Eurobase International, azienda specializzata nella produzione di gomma base in Belgio) e infine della produzione di gelati, con l’acquisizione delle quote di maggioranza del gruppo spagonolo Ice Cream Factory Comaker, a luglio scorso. Dall’altro la volontà di irrobustire la presenza sui diversi mercati, prima nella stessa Europa con l’acquisizione della belga Delacre, della britannica Thorntons e in ultima battuta di Kelsen Group, con sede in Danimarca, dalla Campbell Soup Company. Poi negli Stati Uniti. Il processo di integrazione tra realtà e brand tra loro molto diversi procede con grande cautela ma di sicuro una presenza di mercato più diffusa potrà avere i suoi effetti benefici anche sulla nuova gamma di prodotti studiata dal gigante di Alba negli ultimi anni, a cominciare dal Nutella Biscuits.