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 2020  febbraio 16 Domenica calendario

Costi dei trasporti aumentati del 50%

La disastrosa situazione della viabilità ligure sta creando seri problemi economici alle aziende che lavorano nei trasporti eccezionali e a quelle che se ne servono. A testimoniarlo è Vernazza Autogru, uno dei più grandi operatori sul territorio ligure, con 400 tra autogru, autocarri, autoarticolati, autotreni e piattaforme. L’azienda ha piazzali per i mezzi a Savona, Genova e Massa e lavora anche alla ricostruzione del nuovo ponte sul Polcevera. «Da quando è crollato il Morandi e sono aumentati i controlli su gallerie e viadotti della rete autostradale, con le conseguenti limitazioni di traffico – afferma Alberto Mazzoni, gestore dei trasporti di Vernazza – i nostri costi sono lievitati del 50%. Per contro, il lavoro in Italia è crollato del 50%, perché ci è impossibile raggiungere, con determinati mezzi, i nostri clienti ad esempio in Piemonte e Lombardia. Per fortuna riusciamo a compensare col lavoro all’estero». Spostare una gru da 70 tonnellate, spiega Mazzoni, «ci costa, ogni volta, 4-5 euro a chilometro da versare all’ente che gestisce la tratta da percorrere, mentre in Francia con 250 euro il permesso ci viene accordato per tre anni. E visto che ormai sono chiuse ai trasporti eccezionali le tratte Genova-Savona, e viceversa, sull’A10, Genova-Vignole sull’A7 e Genova-Sestri Levante sull’A12, i chilometri da percorrere aumentano in modo esponenziale. A fronte di autostreade chiuse, inoltre, certe parti dell’Aurelia sono inibite ai trasporti eccezionali. Ad esempio la zona di Celle Ligure. Passarvi, anche in ore notturne, significa multe e sequestri». In difficoltà anche il comparto nautico. «Queste limitazioni – dice Roberto Neglia, responsabile dei rapporti istituzionali di Confindustria nautica – costringono i cantieri che trovano in Genova e nella Liguria il loro sbocco naturale ad acquisire autorizzazioni al trasporto eccezionale su tratte molto lunghe, con costi stratosferici che trasformano in perdite le singole vendite di unità da diporto. Si sono verificati casi come quello di Absolute, che, per consegnare una grande unità a un cliente, si è ritrovato con la sola possibilità di portarla a Trieste, dovendo farsi carico anche del carburante e dell’equipaggio necessari per fare il periplo della penisola».