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 2020  febbraio 15 Sabato calendario

La vita sentimentale di Giuseppe Graviano

Giuseppe Graviano ha voluto festeggiare San Valentino raccontando agli italiani in diretta web su Radio Radicale la sua storia d’amore con la moglie. Il boss di Brancaccio, 56 anni, 26 trascorsi in galera nell’isolamento, condannato per le stragi del 1992 e del 1993, mai pentito, ha deciso di stravolgere tutte le regole. Dopo aver tirato in ballo B. come presunto (e non dimostrato) partner di affari del nonno nei primi anni 70, ieri ha deciso di parlare d’amore davanti alla Corte di Assise di Reggio Calabria che lo sta giudicando come mandante dell’uccisione nel gennaio ’94 di due carabinieri.
Il pm Giuseppe Lombardo gli ha chiesto lumi sul concepimento, mentre era in cella, del figlio nato nel 1997. Miracolo riuscito anche al fratello Filippo, seguendo i suoi consigli. Graviano nel 2016, nelle sue conversazioni con il compagno di detenzione Umberto Adinolfi, faceva capire che la moglie fosse entrata in cella nascosta nel carrello della biancheria. Graviano ieri ha negato: “Ci sono riuscito per i fatti miei perché chi mi doveva sorvegliare …”. Poi ha lasciato la frase in sospeso: “Come ci sono riuscito non lo racconterò mai a nessuno perché sono cose intime mie e di mia moglie”. Il pm voleva capire se ci fosse un accordo che passava sopra la testa degli agenti del carcere visto che in cella si vantava di avere “trovato la strada giusta”. Graviano non ha portato acqua al mulino di chi intravede nel concepimento in cella un pegno della Trattativa Stato-mafia. Non c’entra la politica: “Ho approfittato della distrazione del Gom”, cioè i gruppi speciali della Polizia penitenziaria.
Molto più prodigo di particolari è stato sul versante sentimentale. Il boss ha reso un omaggio pubblico al sacrificio della moglie, che lo ha sposato e reso padre, non facendo felici i suoi, nonostante la sua carcerazione nel 1994. “Quando ricevo le ordinanze di arresto per i processi Lima e per l’omicidio di Libero Grassi, eravamo in barca sul lago con mia moglie e io dissi: ‘Bibiana, fammi la gentilezza, vatti a fare la tua vita. Lei più volte mi disse no, no, no. Quello che mi interessa è che un giorno ci sposiamo. So che non mi tradirai mai però devi giurare che mi darai un figlio”.
Il racconto era già stato fatto, con toni più lirici da Graviano al compagno di cella Adinolfi nel 2016: “Questa cosa non l’ho raccontata mai a nessuno, mi è successo al momento dell’arresto. Io ho una moglie che è una Santa. Ogni volta che tentavo di lasciarla mi succedeva qualcosa. Eravamo a Sirmione nel ’93. Avevo una villa sul lago. Lei aveva i capelli lunghi, belli… eravamo sulla barca e la guidava lei. Stavo appoggiato al vetro di questo motoscafo tipo Riva, è stato un momento molto romantico. Io ero coricato e i suoi capelli mi sbattevano sulla faccia (…) lei aveva 25 anni e le ho detto: lasciami abbiamo passato dieci anni insieme belli, perché ti devi violentare, cercati una famiglia, dimenticati di me”. A questo punto, commosso e compiaciuto, il boss ricordava: “Lo sai che mia risposto? Noi due possiamo andare a vivere anche sotto terra basta che ci sposiamo e mi dai un figlio. Non ti chiederò più niente”. Il 27 gennaio 1994 è il giorno dell’arresto: “Arrivano persone a Milano, quelli che mi hanno fatto arrestare … il giocatore del pallone … D’Agostino … suo padre, sua madre … porta tutte cose”. Compresa una lettera della famiglia di Bibiana. “Mia moglie si mette a piangere, aveva le lacrime agli occhi”. Il boss replica duro: “Gli ho detto: ‘Bibiana domani te ne vai … però non mi cercare più … è passato un’ora e mi hanno arrestato. Io non me lo immaginavo mai al mondo. (…) ero circondato da una copertura favolosa”. Lei finge di ubbidire e invece: “Ha preso l’aereo ed è andata a vivere con mia madre dicendo: ‘questa è casa mia’”. Il boss prosegue: “per farla sfiancare mi scriveva e io non le rispondevo”. Rifiuta persino di incontrarla nei colloqui. Finché la mamma gli ordina: “Giuseppe scrivigli che se no questa fa qualche sciocchezza, a lei va bene così, dice che nella sua vita c’è un solo uomo. Sei tu”. “Ci ho pensato e le ho scritto: ‘Va bene prepara i documenti che ci sposiamo’. Ci siamo sposati e allora le ho detto: “Ti ricordi quella promessa? Preparati”. Poi ne parla con il fratello Filippo e nascono i due cugini. Come? “Cose intime”. Una cosa sola conta per il boss: “Ho mantenuto l’impegno preso con mia moglie sul lago”.