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 2020  febbraio 13 Giovedì calendario

Elogio di «Pechino Express»

È tornato Pechino Express, l’adventure-game condotto con la consueta bravura da Costantino Della Gherardesca, giunto intanto all’ottava edizione (Rai2, martedì in prima serata). Lo spettatore viene subito avvertito: «Il programma è stato registrato prima dell’attuale emergenza sanitaria».
Sì, perché i concorrenti sono partiti da Ko Phra Thong (Thailandia) e arriveranno a Seoul (Corea del Sud), dopo aver attraversato la Cina. Stanno tutti bene, non sono potenziali untori. Fra i concorrenti abbiamo riconosciuto Asia Argento in coppia con Vera, la figlia di Giuliano Gemma, il tenerone Max Giusti (si abbandona a un pianto disperato pensando alla famiglia) e Marco Mazzocchi, Enzo Miccio, il wedding planner più kitsch d’Italia, con la sua fedele assistente, Carolina Giannuzzi, Marco Berry e la figlia Ludovica, in lite perenne, guerrieri dell’incomunicabilità.
Come abbiamo già avuto modo di rilevare, Pechino Express è un grande gioco d’avventura, un ironico confronto tra mondi lontani ma soprattutto tra personalità curiose, «eccessive» quanto basta. E infatti il nostro sogno, sperando che Costantino ci metta una buona parola, sarebbe quello di vedere in gara nella prossima edizione la coppia Bianca Berlinguer e Mauro Corona. Nel disagio, nella fatica, nella calda effusione del malessere vengono fuori i caratteri delle persone, come quando Soleil Sorge tenta di sgambettare un concorrente, Gennaro Lillio, che la sta sorpassando verso una meta. Per non parlare delle intemerate di Asia Argento (una ragazza fragile, in fondo).
Inutile ricordare che alla base della piacevolezza del racconto non c’è solo la giusta mistura del casting (il fondamento di ogni reality) ma c’è anche una grande lavoro di montaggio in post-produzione, il sigillo di Magnolia. Ed è soprattutto grazie a questo tipo di scrittura che Pechino Express si eleva decisamente al di sopra del genere.