Corriere della Sera, 13 febbraio 2020
«Al primo Festival di Sanremo, nel 1951, io c’ero»
L’altra sera seguivo alla tv il Festival di Sanremo e la memoria andava a quel lontano 1951 quando, ragazzina diciannovenne, ero seduta in seconda fila nel Salone delle Feste del Casinò, dove si svolgeva il 1° Festival della Canzone Italiana con Nunzio Filogamo e tre cantanti, allora erano solamente tre, Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano che presentavano venti brani. Già, perché allora erano in gara le canzoni! Vinse «Grazie dei fiori» cantata da Nilla Pizzi. L’anno successivo io ero ancora là, e «Papaveri e papere», sempre della Pizzi, sebbene arrivata seconda dopo «Vola colomba», furoreggiava in ogni angolo della cittadina ligure dagli altoparlanti che la trasmettevano per strada e nei negozi. E qui ebbe origine il primo gossip: la lite tra Gino Latilla e il maestro Angelini innamorati entrambi della divina Nilla. Negli anni eccomi sempre a seguire la kermesse e la storia dei suoi cambiamenti. Oggi è diventata una grande operazione commerciale oltre a una macchina da guerra: «guerra» sì, perché sono tutti pronti a combattersi, sopraffarsi, spesso simulando affetto e stima reciproca, a primeggiare con più o meno buongusto, a pretendere, a contestare, a esagerare nel portare quella che dovrebbe essere una semplice gara alle estreme conseguenze, vedi i casi più eclatanti della Martini e di Tenco. Forse è diventato un contenitore pieno di troppe cose... Ma queste sono solo considerazioni di una vecchia signora che però può dire (e in quanti ?) «io c’ero…al primo Festival io c’ero!».