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 2020  febbraio 13 Giovedì calendario

Red Bull entra anche nel calcio brasiliano

Da qualche mese, i panini con la linguiça (salsiccia) mangiati dai tifosi del Bragantino fuori dal proprio stadio hanno tutto un altro sapore. Da quando Red Bull ha rilevato il club brasiliano nel marzo 2019, la specialità tipica di Bragança Paulista, una città dell’interno dello stato di San Paolo, viene infatti venduta insieme a una lattina della famosa bevanda energetica. È grazie a questo abbinamento che la squadra locale, dal primo gennaio diventata ufficialmente Red Bull Bragantino, giocherà a maggio la Serie A brasiliana per la prima volta dal 1998. Ma nonostante la lunga assenza dalla massima serie i sostenitori del “Massa Bruta” oggi si godono una ricca sessione di calciomercato e sognano in grande, addirittura il titolo del Brasileirão nel giro di pochi anni. Prospettive impensabili fino a quando Red Bull non ha preso in mano la società, portandola al successo in Serie B e alla promozione. Anche per il marchio austriaco, però, il Bragantino ha rappresentato l’occasione per il grande salto. L’azienda era sbarcata nel calcio brasiliano già nel 2007 fondando il Red Bull Brasil, con gli stessi obiettivi inseguiti a Lipsia e Salisburgo: sfornare talenti in serie e raggiungere l’élite del calcio nazionale. Il percorso, però, è risultato meno in discesa del previsto, visto che la nuova squadra non è mai andata oltre la Serie D. La voglia di Red Bull di trovare un’altra realtà che accelerasse il proprio progetto è infine giunta alle orecchie del presidente del Bragantino Marquinhos Chedid, che ha ripensato alla promessa fatta al padre. Sotto la guida di Nabi Abi Chedid, anch’egli numero uno, il Bragantino aveva centrato la vittoria del Paulistão nel 1990 e il secondo posto nel Brasileirão del 1991; anni dopo, con il club in difficoltà economiche, a poche ore dalla morte Nabi Abi pregò il figlio di non lasciare fallire la società nata nel 1928.
Marquinhos Chedid se n’è ricordato e non ha avuto dubbi, chiamando il Ceo di Red Bull Brasil Thiago Scuro e concludendo nel giro di un pranzo l’accordo che prevedeva, di fatto, una sorta di fusione tra i due club, con una nuova entità che però avrebbe mantenuto il nome Bragantino e avrebbe giocato a Bragança Paulista, due condizioni imprescindibili imposte da Chedid. Da parte della multinazionale austriaca, la richiesta di procedere dal primo gennaio 2020 a inserire “Red Bull” davanti al nome della squadra e di inserire il famoso toro nello stemma, ma con gli stessi colori sociali (bianco e nero).
A chi parla di calcio alla tradizione, Chedid risponde di avere agito per il bene del club e stando alla ottima media spettatori dello scorso campionato i tifosi sembrano essere d’accordo. D’altronde all’avvio della partnership l’azienda ha trasferito al Bragantino l’allenatore Zago (andato in Giappone dopo la promozione) e tutti i migliori talenti del RB Brasil, investendo oltre 10 milioni di euro. Ma è solo l’inizio: presto arriveranno anche un nuovo centro di allenamento e un ampliamento dello stadio, mentre è già in atto un calciomercato ricco, con acquisti per più di 10 milioni di euro e altri rinforzi in arrivo. A gennaio Erlin Haaland, gioiello scovato dal RB Salisburgo, ha portato nelle casse del club austriaco oltre 20 milioni di euro; questo febbraio, invece, il RB Lipsia prenderà parte per la prima volta agli ottavi di Champions. Guardando al curriculum sportivo dell’azienda i tifosi del Bragantino oggi possono sorridere guardando al futuro: pazienza se per mandare giù il loro panino preferito sarà necessario.