Corriere della Sera, 10 febbraio 2020
La lattina del 2000 emersa a Roma
Nella stratificazione di una città come Roma, dove appena si scava spuntano tesori millenari (due anni fa i lavori per la metro C in via dell’Amba Aradam hanno portato alla luce la domus di un centurione rivestita di mosaici), da qualche tempo sta emergendo una nuova categoria di reperti: dal sottosuolo affiorano, sempre più spesso, frammenti di vita quotidiana sedimentati dall’incuria più che dal tempo. È il caso della lattina di Coca Cola del 2000, icona moderna già sdoganata da Andy Warhol, ripescata dagli operai del Comune mentre pulivano le caditoie intasate di detriti in via Renato Fucini, a Monte Sacro, quadrante nord della Capitale.
Ad aggiornare il bollettino dei ritrovamenti, messaggi in bottiglia di una trascuratezza che viene da lontano, la sindaca, Virginia Raggi, che sui social cita il precedente: «Vi ricordate che, poco tempo fa, vi avevo raccontato di una scheda telefonica del 1997 spuntata fuori durante i lavori di pulizia di un tombino?». La carta prepagata, sopravvissuta all’era giurassica in cui i cellulari non erano ancora smart, è stata recuperata in piazza Santa Maria del Soccorso, nella periferia est, impastata di fango e foglie. Un mese e mezzo dopo, la lamiera accartocciata con la grafica beneaugurante del nuovo millennio: «È il simbolo dell’incuria – insiste Raggi su Facebook —, della totale assenza di manutenzione degli ultimi decenni sui tombini e le caditoie di Roma».
La narrativa sui social non si discosta di molto da quella inaugurata al suo insediamento in Campidoglio, nell’estate 2016, quando, smaltita l’ebbrezza della vittoria, la neo sindaca si trovò a fare i conti con «una città in macerie». La differenza è che, allora, lo «sfacelo» ereditato dai suoi predecessori virava alla teoria del «gomblotto», con i frigoriferi abbandonati dovunque additati come prove di sabotaggio. Tre anni e mezzo dopo, con l’avvicinarsi delle Comunali nel 2021 e la tentazione di ricandidarsi, si cerca di enfatizzare i fatti come controcanto all’inerzia delle giunte passate: «Con tutti gli interventi programmati stiamo invertendo la tendenza: abbiamo già investito 1 milione di euro con un appalto specifico che prevede la pulizia delle caditoie. In tutte le #StradeNuove, poi, oltre alla riqualificazione dell’asfalto c’è un lavoro accurato di verifica e bonifica delle reti idrauliche, che sarà utile per prevenire gli allagamenti durante le piogge».