Corriere della Sera, 10 febbraio 2020
Le molestie nel pattinaggio francese
«Siamo nel 1990, ho 15 anni, partecipo a uno stage di pattinaggio artistico. L’allenatore Gilles Beyer si occupa di tutto, ha la responsabilità dei ragazzini che vengono da tutta la Francia. La notte dormiamo in piccole stanze con le porte aperte, e lui ha l’abitudine di controllare con la torcia se ognuno è al suo posto. Una notte entra nella mia stanza, Si siede sul letto. Poi si avvicina piano, comincia a baciarmi. Io avevo solo la mia camicia da notte... Fa cose orribili, fino agli abusi sessuali. Sono stata violentata a 15 anni. Era la prima volta che un uomo mi toccava». La testimonianza della campionessa Sarah Abitbol, trent’anni dopo i fatti, ha aperto la via ad altre denunce di pattinatrici, all’epoca minorenni, contro Gilles Beyer, di vent’anni più grande, una figura centrale del pattinaggio artistico francese.
Il libro Un si long silence (Un silenzio così lungo, edizioni Plon), scritto con la giornalista dell’Obs Emmanuelle Anizon, sta avendo nello sport lo stesso effetto prodotto nel mondo dell’editoria dal testo di Vanessa Springora contro lo scrittore Gabriel Matzneff. Scandalo e indignazione ma certo non sorpresa, perché anche in questo caso «lo sapevano tutti». Tanto che nel 2001 il ministero dello Sport francese aveva messo fine alle funzioni di dirigente di Gilles Beyer, dopo la segnalazione dei genitori di una pattinatrice. In base all’inchiesta amministrativa era stato deciso che l’allenatore «non avrebbe più avuto contatti con i giovani». Eppure Beyer ha continuato a fare carriera del club dei «Français volants» presieduto da suo fratello Alain, e soprattutto nella Federazione francese degli sport sul ghiaccio, sedendo nel consiglio direttivo e organizzando eventi della Squadra nazionale di pattinaggio. Per questo due giorni fa si è dimesso, dopo molte resistenze nonostante l’invito esplicito del governo, il presidente della Federazione, Didier Gailhaguet. «Un passo necessario ma è solo la prima tappa – ha commentato Sarah Abitbol —. Occorre fare pulizia nel resto della federazione, dove Beyer ha ancora molti amici. Quelli che hanno taciuto e hanno sostenuto il suo sistema sono ancora tutti al loro posto».
Dieci volte campionessa di Francia, vice-campionessa d’Europa e medaglia di bronzo ai mondiali di pattinaggio artistico del 2000, Sarah Abitbol oggi ha 44 anni. Non ha presentato denuncia adesso perché i fatti sono prescritti, e non lo ha fatto allora perché era una ragazzina, aveva paura e temeva che sarebbe stata lei a pagare. A giudicare dalla carriera indisturbata di Beyer aveva probabilmente ragione.
Pur con i rischi e gli eccessi, il movimento MeToo sta riuscendo a cambiare il clima culturale e la mentalità. La testimonianza di Abitbol ha spinto altre ragazze a denunciare i comportamenti di Beyer, che oggi ammette «relazioni intime inappropriate» dicendosi «addolorato». La giovane promessa Nadjma Mahamoud aveva 17 anni nel 2017 quando scoprì gli sms di Beyer a sua madre, con commenti a sfondo sessuale sulla ragazza e una proposta: «Se vieni a letto con me non ti faccio pagare e tua figlia diventa una campionessa». Nadjma Mahamoud per questo ha abbandonato il pattinaggio, molto prima di Beyer e del suo protettore Gailhaguet.