La Stampa, 9 febbraio 2020
Così l’Italia casca nella rete dei santoni
Il suicidio di tre sorelle truffate a Carmagnola, gli abusi sessuali camuffati da "patto col diavolo" a Prato, un raggiro da 26 mila euro in Trentino per una finta guarigione dal cancro. Vicende intricate degli ultimi giorni nelle quali bastano due parole a rendere logico e coerente tutto il quadro: sette occulte. Sono 30 mila gli italiani (dati Codacons) che ogni giorno chiedono un consulto a maghi, astrologi, veggenti e santoni. Business sommerso.
Un fenomeno trasversale che riguarda ogni ceto sociale e si traduce nel boom di denunce al numero verde Antisette (800-228866) della Comunità Papa Giovanni XXIII: 851 istanze nel 2007, 1.620 nel 2019. Un ginepraio di false promesse, stupri, allontanamenti da famiglie e amici. Un impoverimento economico che si traduce in fatturato di 8 miliardi di euro. Lamentarsi non è ammesso all’interno della setta. Al bando le "vibrazioni negative": vige il dead file, una cartella in cui vengono scritte le persone che azzardano critiche. Una black list per casi "problematici". L’odierno supermercato delle credenze è il terreno di coltura ideale per il moltiplicarsi tumultuoso e inarrestabile delle sette. «I ciarlatani promettono cure immaginarie e non esistono leggi per contrastarli - spiega l’esorcista don Aldo Buonaiuto, autore del libro "Gli artigiani del diavolo. Come le sette e i santoni manipolano l’Occidente" (Rubbettino)-. A denunciare le truffe sono in genere i familiari di chi si rivolge ai santoni per motivi di salute». Ma «spesso ciò avviene quando ormai è troppo tardi e la salute del malcapitato è compromessa. Calvario ignorato ».
Sono attivi migliaia di gruppi settari che si propongono agli individui promettendo salute e felicità. «Le vittime cadono nella trappola di un reclutamento spietato - racconta il responsabile del Servizio anti-sette della Comunità fondata da don Oreste Benzi-. Ci si ritrova circondati da persone di bell’aspetto, sorridenti, curate, fiere». Il fanatismo è un tratto essenziale della manipolazione mentale: un abuso psicologico costante a cui segue quello economico e sessuale. I leader hanno un livello culturale medio-alto: professionisti in grado di adescare persone che per fragilità e debolezza hanno aperto la porta all’esoterismo. I guru sono addestrati ad adescare chiunque nel momento di più alta fragilità personale. Tredici milioni di italiani si rivolgono a maghi, cartomanti, guaritori. In Calabria il Garante per l’infanzia ha inviato a quattro procure le segnalazioni di genitori in fase di separazione che imputano il cattivo agire dei rispettivi coniugi alla loro appartenenza a sette occulte. «Quando nelle città si vedono i pusher agli angoli delle piazze è intuitivo comprendere come siano pedine di una filiera che li collega ai cartelli internazionali della droga- osserva don Buonaiuto-. Meno automatico è intravedere i fili che uniscono i piccoli gruppi alle grandi organizzazioni settarie mondiali. E invece non esistono sette del tutto autonome. Ognuna di esse, pur sorta spontaneamente tra pochi adepti, s’ispira o dipende da entità radicate di maggiori dimensioni, come accade in una piramide».
Quindi il «fenomeno da baraccone, il personaggio pittoresco che si presenta pubblicamente con tratti grotteschi a rappresentare un gruppo è solo un ingranaggio di un meccanismo complesso, nello stesso modo in cui il pusher è l’ultima ruota del carro gigantesco del narcotraffico». Ora l’allarme sono le psicosette: si presentano come gruppi di studio che insegnano a potenziare la mente. Le vittime vengono manipolate, costrette a donare i propri averi e spesso a subire abusi sessuali. «E manca la legislazione necessaria a proteggerle».