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 2020  febbraio 09 Domenica calendario

Coronavirus, ci sono rischi per cani e gatti

1 Cosa si intende per «zoonosi»?
È un evento biologico che consiste nel passaggio di un’infezione tipica dell’animale all’uomo attraverso salti di specie. Alcuni virus riescono a trasferirsi all’uomo senza alcuna modificazione, altri invece cercano di adattarsi alla cellula della specie «da conquistare» attraverso delle mutazioni, vale a dire degli arrangiamenti. Questa seconda ipotesi è probabilmente la causa dell’attuale epidemia da coronavirus 2019-nCoV che è partita dalla Cina.
2 Quale animale ha dato il via alla nuova epidemia?
Quasi certamente la malattia è stata passata dal pipistrello a un intermediario che a sua volta ha contagiato l’uomo, complice un contatto molto stretto avvenuto si pensa in un mercato di animali vivi nella città di Wuhan (ma la circostanza è da chiarire). La specie che ha fatto da tramite non è stata scoperta. Lo studio di un gruppo di ricercatori cinesi ha indicato il serpente come responsabile, teoria poi smentita. Nel caso della Sars (2002-2003) e della Mers (2012), sindromi respiratorie causate da altri coronavirus, i serbatoi del contagio sono stati rispettivamente zibetto e dromedario.
3 Veterinari cinesi puntano l’indice sul pangolino, piccolo formichiere. Sono attendibili?
L’articolo è stato pubblicato sul sito della South China Agricultural University e ha suscitato diverse perplessità. Le sequenze genetiche del coronavirus del pangolino sarebbero sovrapponibili per il 99% a quelle del 2019-nCoV. «La cautela è d’obbligo», scrive la rivista Nature. Il pangolino è una specie in via di estinzione, piccolo mammifero ricoperto da una corazza, venduto illegalmente in Asia e Africa, molto ambito per le scaglie ricche di cheratina, un rimedio miracoloso secondo la superstizione. A denunciarne il traffico è Isabella Pratesi, direttore «Conservazione» del Wwf.
4 Il nuovo virus può contagiare il cane?
È una delle domande giunte al numero 1500 del ministero della Salute. Canio Buonavoglia – docente di malattie infettive animali all’università di Bari, facoltà di Veterinaria – spiega che il contagio inverso uomo-animale domestico non esiste. Quando siamo influenzati e il gatto, o il cane, si accovacciano ai nostri piedi o sul letto non si ammalano. Né sono per i padroni un rischio sebbene, come anche bovini e suini, anche loro vengano colpiti da infezioni causate da coronavirus. Si tratta però di agenti infettivi comuni, quasi sempre innocui per i nostri amici pet, ben diversi dal virus che sta spaventando il mondo.