Il progetto
A un certo punto, scatta la voglia di provarci almeno una volta: Sanremo non è più il festival al quale partecipare è una vergogna. Perché non andare? Già, ma chi è Bugo? Difficile che Amadeus o la Rai possano prenderlo in considerazione. Un modo c’è: chiamare Marco Castoldi, Morgan. L’idea piace ad Amadeus, Morgan accetta e il progetto va in porto, con Sincero . Racconta Valerio Soave, il manager di Bugo: «Non potevamo chiedere di meglio».
Qualcosa si rompe
Bugo, occhiali specchiati, faccia scura, nervosissimo, dice: «La canzone era mia, quando l’ho sentita ho pensato, da amico, che una delle gioie del festival era condividerla con Morgan. Quando è arrivato il momento di decidere la cover ho pensato di affidare la scelta a lui, mi ha chiesto di dirigere l’orchestra e ho detto ancora va bene, per affetto e stima». Era dicembre, e per il 10 gennaio andavano consegnati gli arrangiamenti all’orchestra: «All’ultimo minuto sono arrivate non una ma undici versioni diverse, definite dal maestro e dal copista "insuonabili », dice Soave. «Sono ignoranti», ribatte Morgan, «lei scrive un do contemporaneamente a un si, mi dicono. È vero, come Bach nel 1700. La dissonanza esiste. La musica ha complessità armoniche anche nelle canzoni, mica come la Pausini che fa una nota ogni quarto d’ora». Comincia una guerriglia che dura due mesi: «Alla prima riunione Soave mi ha messo le mani addosso. Io gli avevo dato del ladro, anzi, del malandrino... ». Si va avanti così, tra "sabotaggi" secondo Morgan, e "follie" secondo Soave, che dice che Morgan lo ha "ricattato" chiedendo 55mila euro: «Hanno fatto marcia indietro, ma sono iniziati comportamenti violenti contro di me». E in mezzo c’è Bugo.
Comincia il Festival
La prima esibizione in diretta passa liscia, poi mercoledì sera il caos esplode: Morgan manda messaggi ai giornalisti in cui dice che non vogliono fargli fare le prove. Il "complotto" sarebbe ordito da Soave: «Ma sarei un pazzo», dice lui, «saboterei il mio stesso progetto. Che senso avrebbe voler eliminare Morgan che mi ha permesso di entrare a Sanremo dalla porta principale?». «Perché voleva che io mi ritirassi», dice Morgan, «in modo di poter continuare il festival solo con Bugo. Sono diventato vittima di mobbing». Alla fine, complice un intervento pacificatorio di Amadeus, le prove si fanno, «provano anche di più degli altri concorrenti», sottolinea Fasulo, vicedirettore di Rai 1.
Il piano salta: giovedì
Morgan e Bugo arrivano per cantare Canzone per te di Sergio Endrigo. Bugo: «Mi sono reso conto subito che nell’arrangiamento di Morgan c’erano cose che non tornavano, non conoscevo la versione, ho cercato di cantarla nel miglior modo possibile. Secondo voi ero felice dopo quella sera?». Non lo era neanche Morgan: «Bugo prende anche le mie parti, la canta tutta, non so come reagire, dirigo l’orchestra, ma diventa un disastro. Bugo violenta Endrigo». La notte passa ma non porta consiglio.
L’esibizione interrotta: venerdì
Bugo racconta: «Sono arrivato un po’ turbato, ma contento. Marco lo conosco da 17 anni, volevo dimostrare che l’amicizia è una roba forte. Lui comincia a prendere in giro un ragazzo della nostra squadra. Gli dico di smettere e comincia a insultarmi, con parole pesanti, sfigato, figlio di puttana, non replico. Ci chiamano, non so se uscire. Lui continua, "sei una merda", "dilettante" e entra. Io esito poi entro. Comincia a cantare e appena dice la prima frase penso "che cazzo succede?". Aveva cambiato il testo con insulti. Non sapevo come reagire e ho pensato vado via». «Volevo liberarmi», dice Morgan, «sono io la vittima, tutto quello che ci sarà da pagare lo pagherò io, come sempre». Bugo esce di scena, cerca Amadeus, «perché le pagliacciate non mi sono mai piaciute, volevo scusarmi. Morgan non l’ho più visto e sentito». Sincero non la canteranno più: vengono squalificati dal Festival.
Epilogo
Bugo continua per la sua strada con l’album Cristian Bugatti. Concerti, promozione, si ritornerà alla vita di sempre. Lo farà anche Morgan, con L’audiolibro di Morgan, che contiene anche 5 inediti.