ItaliaOggi, 8 febbraio 2020
La taglia delle sardine si è ridotta a sorpresa
Meno grosse, più fragili, le sardine muoiono prematuramente nel Mediterraneo come nell’Atlantico. In dieci anni, improvvisamente, la taglia di sardine e acciughe è fortemente diminuita. La causa è un rompicapo per i ricercatori che hanno già escluso la pesca intensiva, parassiti, malattie. Così la tesi che si sta facendo strada è quella dell’effetto del cambiamento climatico. Le due specie sono un anello essenziale della catena alimentare e una risorsa importante per l’industria della pesca. L’evoluzione della loro taglia preoccupa. L’allarme era già stato dato nel 2007 da pescatori del Mediterraneo che non le commercializzavano più perché troppo piccole per l’industria conserviera. Nel golfo di Lione le sardine hanno perso tre centimetri, scendendo da 13 a 10 centimetri di lunghezza in un anno. Inoltre, sono diventate tre volte più magre (oggi pesano 10 grammi), secondo quanto ha riportato Le Figaro. Il fenomeno si è verificato a sorpresa nell’arco di 12 mesi e le sardine non hanno mai più ritrovato la loro taglia iniziale. La conseguenza è che mentre il loro numero resta stabile la loro biomassa è divisa per tre. Oggi si pescano 2 mila tonnellate di sardine l’anno nel Mediterraneo contro 20 mila di prima del 2008. La tendenza è la stessa nel golfo di Guascogna anche se meno rapida, secondo i ricercatori dell’istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare (Ifremer) che hanno verificato che l’aspettativa di vita di queste due specie di pesci è diminuita.
Il cambiamento morfologico si può spiegare con i cambiamenti dell’ambiente, in particolare della temperatura dell’acqua, e dell’alimentazione. Secondo gli studi, sembra probabile che la riduzione della taglia delle sardine potrebbe essere legata ad una diminuzione del plancton di cui si nutrono i pesci, ma anche al deterioramento della sua qualità. Un problema provocato dall’aumento rapido della temperatura dell’acqua in superficie. La crescita della temperatura rischia di destabilizzare tutta la catena alimentare marina a lungo termine.