Corriere della Sera, 8 febbraio 2020
La quarantena sui social dei confinati in Siberia
Rigorosamente chiusi in camera nel cuore della Siberia dopo un volo di 13 ore su due Ilyushin militari, con un secchio al posto del gabinetto: i 144 russi evacuati da Wuhan si sfogano postando tutto su Instagram. E le loro storie sono seguite in tutto il Paese da migliaia di persone. Altro che la casa del Grande Fratello (in Russia Dom, ora arrivata alla puntata numero 5.746) o l’Isola dei famosi (ottava stagione)! Pavel, sul cellulare, filma tutti i piatti che vengono serviti agli «ostaggi» (così definisce sé stesso e gli altri ospiti della casa di riposo nei boschi della Siberia Aleksandr, un altro dei russi evacuati): polpette, cereali, cetrioli in barattoli. Nadia si pavoneggia nel pigiama a strisce (da carcerato, per intenderci) che tutti hanno dovuto indossare quando sono stati sequestrati gli effetti personali.
Che l’avventura dei russi di Wuhan non fosse una villeggiatura s’era capito già all’imbarco sugli Il-76 da trasporto: solo panche all’interno degli aerei, niente wc e cibo militare servito in una gavetta. «Perfino gli uzbeki sono stati portati via da Wuhan con un apparecchio civile!» si è lamentato il sito degli Urali Znak.com.
Luogo di destinazione? «Un centro vicino Mosca» era stata la risposta data ad Aleksandr. Invece mercoledì i velivoli sono atterrati a Tyumen, in piena Siberia occidentale, a tre ore di volo dalla capitale. Tyumen è la prima città costruita in Siberia dagli zar nel 1586 come avamposto per la futura espansione verso Est. Fu lì che nel 1917 venne portata la famiglia imperiale per essere imbarcata sul fiume Turà verso Tobolsk, prima tappa dell’esilio che si sarebbe concluso l’anno dopo con l’uccisione di Nicola II, della moglie, dei figli e dei membri del seguito.
Tre giorni fa, dopo l’arrivo, i russi evacuati dalla Cina sono rimasti per due ore sull’aereo, con i motori spenti e senza riscaldamento. «E qualcuno sicuramente si sarà ammalato con quel gelo», ha postato Aleksandr.
Nella casa di riposo (i russi la chiamano «sanatorio»), gli ospiti sono stati divisi: due per stanza. Hanno la tv, un piccolo bagno, il collegamento internet. Possono aprire la finestra o andare sul balcone, ma non uscire dalla camera. Chi lo facesse, è la minaccia, dovrà ricominciare daccapo la quarantena di 14 giorni.