La Stampa, 7 febbraio 2020
L’atletica mette le zeppe
La maratona ora si misura in centimetri, non più in ore. Si guarda dall’alto di una suola molleggiante già diventata icona dei prossimi Giochi.
La scarpa dei miracoli e dei colpi di scena sposta i sogni degli atleti molto più su del livello strada in cui corrono. Griffata Nike, modello Next% che dal 2016 a oggi ha avuto diversi prototipi e svariati record. Un’evoluzione costante che ha sempre giocato d’anticipo rispetto a regole non così chiare. E ancora lo fa. La Nike ha appena presentato l’ultima creazione, tarata sul limite dei 40 millimetri imposti da World Athletic (l’ex Iaaf), con caratteristiche tecniche molto simili al modello indossato da Eliud Kipchoge nella sua gara speciale: i 42 km corsi sotto le due ore, anche se su un percorso non ufficiale. Da World Athletic fanno sapere che comunque c’è un gruppo di esperti al lavoro e che se dovessero riscontrare «disparità eccessive» potrebbero aggiungere nuovi requisiti. La zona d’ombra si allarga.
Si torna al 2008, alla confusione (e alla meraviglia) generata dai costumoni del nuoto poi diventati illegali. Anche allora un marchio, in quel caso Speedo, aveva inventato una formula vincente, anche allora la federazione si era trovata a gestire scelte con parametri molto vaghi. Vediamo se si arriverà di nuovo a un divieto postumo, dopo un’Olimpiade selvaggia, o se questa nuova tecnologia è semplicemente destinata a essere il prossimo livello.
Kipchoge e Bekele a Londra
Oggi però esistono un paio di scarpe speciali che rispondono alle poche richieste fissate: lo spessore, la soletta unica, la presenza sul mercato dove le Alphafly, così si chiamano adesso, arriveranno a fine febbraio quando i runner potranno soddisfare le loro brame. Secondo le testimonianze di chi ha testato il prodotto, le scarpe in questione concedono un risparmio di energia superiore pure al 4 per cento calcolato prima.
I costumoni avevano creato psicosi, poi l’emulazione, in rapida sequenza, ora il copione non cambia. Chi è legato ad altre etichette inizia a chiedersi quanto gli avversari saranno avvantaggiati e i brand concorrenti studiano da anni alternative ormai quasi pronte. La Saucony sta per sfoderare le Endorphin Pro. Runner’s, pare l’esempio più vicino alle Nike dei record. Qualsiasi scarpa ambisca ai Giochi dovrà essere sugli scaffali della grande distribuzione entro il 30 aprile. Altre certezze non ce ne sono, tranne la prima data in cui fissare l’altezza dei piedi: 26 aprile, maratona di Londra, Kipchoge contro Bekele e c’è già chi prevede un altro primato su un tracciato che di solito non ne consente. Sfida tra il meglio del meglio in circolazione e le due stelle della maratona hanno lo stesso sponsor, quel baffo che ora ha molti più centimetri a disposizione per farsi notare, ben 39,5, quasi il massimo consentito. World Athletic medita, la scienza spinge e le super suole faranno il pieno di medaglie. Una volta tornati con i piedi per terra, se ne discuterà.