https://www.lettera43.it/papa-francesco-georg-gaenswein-vaticano-news/, 5 febbraio 2020
Perché Georg Gaenswein è stato congedato dal Vaticano
Congedato a mezzo stampa, per di più tedesca, quella del suo Paese e del papa emerito.
È quanto è accaduto a monsignor Georg Gaenswein, il segretario particolare di Joseph Ratzinger, nonché prefetto della Casa pontificia. A dare notizia del suo allontanamento da ogni incarico, infatti, è stato tra gli altri il Tagespost, secondo il quale «papa Francesco ha congedato il prefetto della Casa Pontificia, l’arcivescovo Georg Gaenswein, a tempo indeterminato. Il segretario privato del papa emerito rimane a capo della prefettura, l’ufficio vaticano responsabile delle udienze pubbliche del papa, ma è esonerato per poter dedicare più tempo a Benedetto XVI». Dal Vaticano per ora non è arrivata nessuna conferma ufficiale alla notizia, ma che la stella del monsignore non brilli più Oltretevere è una voce che sta girando con insistenza già da diversi giorni.
Va detto che l’incarico di prefetto della Casa pontificia è stato fortemente depotenziato da papa Francesco il quale gestisce con grande libertà la propria agenda, mentre in precedenza era una figura chiave fra quelle che gestivano l’accesso diretto al pontefice, anche perché per dovere di ufficio si trovava spesso a fianco al papa. Per tali ragioni monsignor Georg era fra i pochi in Curia a essere in contatto diretto sia con Bergoglio che con Ratzinger, un privilegio che il papa argentino gli aveva concesso anche per non fare uno sgarbo al suo predecessore.
POCO AMATO DAI VESCOVI TEDESCHI, VICINO AI TRADIZIONALISTI
Gaenswein si era quindi fatto strada in Vaticano anche grazie a questo doppio ruolo che gli consentiva d fare l’equilibrista nella Curia romana. Tuttavia, con quell’aspetto da attore hollywoodiano di una certa età, il ‘bel Georg’ è spesso stato sospettato di essere una sorta di Rasputin in tonaca, essendo il principale interlocutore per chi avesse voluto avvicinare l’ex pontefice; grande frequentatore dei salotti della nobiltà nera romana, Georg è sempre stato vicino a posizioni e circoli tradizionalisti, finanche quelli in odore di lefebvrismo, non di rado entrati in urto proprio con Bergoglio. Al contrario si dice che i vescovi tedeschi, in cui è presente una forte anima liberal, non lo amassero troppo al punto da rimanere come minimo freddi all’ipotesi che Gaenswein andasse a occupare la guida di qualche diocesi in Germania.
Gaenswein è stato più volte accusato di aver favorito in un certo modo le manovre degli oppositori di papa Francesco
Anche perché in questi anni in cui il papa emerito ha abitato in Vaticano nella residenza-monastero Mater Ecclesiae, il suo segretario è stato più volte accusato, più o meno esplicitamente, di aver favorito in un certo modo le manovre degli oppositori di papa Francesco; in particolare monsignor Georg avrebbe aiutato quanti volevano utilizzare le parole o gli scritti di Joseph Ratzinger contro Bergoglio su diversi temi caldi: dalla pedofila nella Chiesa al celibato sacerdotale. Immaginare un Ratzinger manovrato e del tutto privo di volontà tuttavia sembra anch’essa una esagerazione, probabilmente la verità sta nel mezzo: ci sono state strumentalizzazioni e c’era però anche la volontà del papa emerito di dire la propria.
LO SCANDALO DEL LIBRO DI SARAH CONFIRAMENTO DA RATZINGER
In ogni caso, da ultimo, lo scandalo è scoppiato con la recentissima pubblicazione del libro del cardinale Robert Sarah – contenente un contributo di Ratzinger – (titolo: Dal profondo del nostro cuore) in difesa proprio del celibato e per contrastare una presunta apertura su questo tema che poteva essere compresa nell’atteso documento post sinodo amazzonico di papa Francesco. Il sinodo chiedeva, per far fronte alla drammatica carenza di preti nell’immensa regione amazzonica, di ordinare sacerdoti dei diaconi sposati, preferibilmente membri delle comunità locali indigene. Per Sarah e altri ultraconservatori l’eccezione rappresentava il cavallo di Troia per cambiare la norma sul celibato.
Papa Francesco e monsignor Georg Gaenswein.
Sta di fatto che il volume era stato annunciato come un libro a doppia firma Sarah-Benedetto XVI, il che costituiva quasi una presa di distanza pubblica, per di più preventiva, dell’emerito dal papa argentino e un’adesione, di fatto, alla linea di opposizione al pontificato più intransigente. Lo stesso Georg era costretto a un goffo intervento riparatore per spiegare che in realtà Joseph Ratzinger non aveva scritto nessun libro in comune con il cardinale e invitava l’editore a ritirare la doppia firma dal volume. Il cardinale Sarah, da parte sua, replicava pubblicando lo scambio di missive con l’ex pontefice che almeno in parte confermavano gli accordi presi prima della pubblicazione e smentivano la versione di monsignor Gaenswein.
SFIORATO ANCHE DALLO SCANDALO VATILEAKSS
Un pasticcio coi fiocchi, l’ultimo di una serie, dal quale anche la figura del papa emerito usciva un po’ ammaccata. D’altro canto, il più accanito nemico di papa Francesco, l’ex nunzio Carlo Maria Viganò, proprio in ragione del caos suscitato dal libro a doppia firma, aveva accusato Georg di aver isolato Ratzinger e di parlare in vece sua. Evidentemente l’ultimo passo falso veniva giudicato un errore anche dai settori più estremi dell’opposizione a Bergoglio.
Molti documenti dell’ex cameriere di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, vennero sottratti dallo studio personale del papa senza che il segretario riuscisse a vigilare correttamente
Va infine ricordato come monsignor Gaenswein sia stato sfiorato pure dal primo caso Vatileaks; molti documenti dell’ex cameriere di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, vennero sottratti dallo studio personale del papa senza che il segretario riuscisse a vigilare correttamente, come emerse dallo stesso processo; insomma il bel Georg non è del tutto nuovo a scivoloni simili. Resta il quesito: Gaenswein ha infine imboccato il viale del tramonto? Si vedrà, anche perché il monsignore fino a ora è sempre riuscito a cavarsela, anche se stavolta cadere restando in piedi sarà veramente dura.