Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  febbraio 06 Giovedì calendario

Le squadre più multate della Serie A

Piovono multe sul campionato. Giocatori, tecnici, dirigenti, presidenti e tifosi, sono come automobilisti indisciplinati. Scorrazzano sui campi della serie A, infischiandosene di divieti e regolamenti e, ogni martedì, attendono la mannaia del giudice sportivo della Figc che sanziona spesso con mano pesante. Se rapportate ai bilanci complessivi delle società le cifre appaino irrisorie, però come per il codice della strada le pene vanno commisurate al reato. 
Fin qui, dopo 22 giornate di campionato (escluso il recupero Lazio-Verona), il giudice ha staccato in totale 562.500 euro di multe ai venti club della serie A. La parte dell’esattore tocca alla Lega Calcio. L’importo delle contravvenzioni viene prelevato direttamente dal «conto corrente campionato» di ogni società. Non si scappa insomma, si paga con prelievo forzoso e immediato. 
Attualmente comanda la classifica dei trasgressori la Fiorentina, «merito» delle sfuriate dopo il match con la Juventus costate 55 mila euro. L’impennata ha permesso di arrivare a 109.500 euro e di sorpassare la Roma, fino a ieri la più cattiva e ora seconda. 
Le sanzioni le paga sempre il club, anche se il giudice le dispone per singoli tesserati o per i tifosi, sta poi alle società rifarsi (se vogliono) su giocatori o dirigenti. 
Il campionario delle multe è vasto, ma il giudice è piuttosto intollerante con i simulatori e con chi protesta, soprattutto se si tratta di allenatori e dirigenti. Gli importi variano, ma i tuffatori d’area vengono sanzionati con l’ammonizione e 2 mila euro (anche qui la Fiorentina è la più colpita), mentre il giallo per proteste del capitano costa 1.500 euro. 
Le stranezze non mancano. Colpisce più di altre il cosidetto «ritardato inizio di gara», una consuetudine tutta italiana in cui sono incappate Brescia, Juventus, Torino, Roma. Le scenate e le proteste di allenatori e dirigenti, costano caro. L’Inter è terza in classifica, soprattutto per la bufera seguita alla gara con il Cagliari. 
La parte del leone la fanno al solito le espulsioni, condite da epiteti in ogni lingua e dialetto, ma è sulla bestemmia che il giudice si innervosisce: 10 mila euro la multa. 
Il comportamento dei tifosi merita un capitolo a parte. I cori razzisti sono una costante, come pure quelli territoriali e gli insulti all’arbitro. Il lancio di oggetti è un grande classico (bottigliette, petardi, bengala). A Bologna gli ultrà sono specializzati in fumogeni: quattro volte il giudice ha sanzionato il club per lo stesso reato per un totale di 8 mila euro. Ma c’è chi non è riuscito a fermare l’invasione di un tifoso (Juventus), chi usa laser per disturbare gli avversari, chi si porta in panchina persone non autorizzate. Sassuolo, Udinese e Verona le squadre meno indisciplinate. 
A fine anno le multe raccolte dal fondo della Lega Serie A vengono destinate, con il nullaosta della Figc, a iniziative di carattere sociale. Per costruire campetti da calcio in oratori, per sostenere il Campionato Junior cui partecipano oltre 14 mila bambini, il torneo «Quarta Categoria» per persone con disabilità, e campagne tipo «UnRossoAllaViolenza», contro la violenza sulle donne. Iniziative lodevoli in un mare di cattivi esempi.