Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  febbraio 06 Giovedì calendario

Tecnologia e nostalgia

Da “desiderio acuto di tornare a vivere in un luogo abituale che ora è lontano”, come recita l’enciclopedia Treccani, a funzione aggiuntiva di un dispositivo hi-tech. È una delle ultime incarnazioni, fra le più prosaiche a dirla tutta, della nostalgia. Del resto il riesumare vecchi ricordi della cultura nerd è di moda anche in film e serie tv, pensate a Dungeons & Dragons in Stranger Things o al walkman Sony in Guardiani della Galassia.
Avranno pensato a questo alla Motorola, oggi nella mani della cinese Lenovo, quando si sono decisi a lanciare una versione riveduta e corretta del Razr. Prese a furoreggiare dal 2004, vendendo cifre da capogiro per quei tempi: 130 milioni di esemplari. Telefonino a conchiglia che oggi torna con display pieghevole e prezzo astronomico: 1599 euro. In attesa di capire se riuscirà a replicare il successo di 16 anni fa, sappiamo per certo che c’è chi è disposto a sborsare 100 euro per poter collegare al tv la versione miniaturizzata della prima console della Nintendo. Rigiocare con vecchie glorie stile Mario Bros.non è più un fenomeno di nicchia. Esistono, fra le altre, le versioni della Play-Station Sony, del MegaDrive della Sega, del NeoGeo, del Commodore 64. Ma sono tutte operazioni di basso cabotaggio: produrle costa poco, si vendono bene e non c’è nulla da inventare. Meglio allora il remake di Final Fantasy VII, completamente ridisegnato tanto da aver richiesto cinque anni di lavoro. Non replica il passato, ma lo mima adeguandolo al presente.
Le macchine fotografiche in questo tunnel ci sono entrate da tempo. Dopo Leica, anche la Fujifilm si è messa a produrre apparecchi digitali che hanno vezzi d’altri tempi, anche se non sempre funzionali. E poi, oltre a radio anni 60 di noti designer rese digitali, amplificatori a valvole per persone con una capacità di spesa sopra la media.
La nostalgia, quando assume forma patologica, si chiama nostomania dice la Treccani. Effetto collaterale, forse, di una società che si evolve sempre più velocemente. È proprio per questo ha un valore di mercato.