Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  febbraio 06 Giovedì calendario

Roma nel 2030 database

Notizie tratte da: Domenico De Masi, Roma 2030, Einaudi, Torino, 2019, 20 euro.
 
La Camera di Commercio di Roma ha chiesto Domenico De Masi una ricerca su come evolverà la città da qui al 2030. La ricerca, partita nel novembre 2017 e terminata nel maggio 2018, ha coinvolto dodici esperti di altrettante discipline. È stata realizzata con il metodo Delphi, importato dall’America nel ’77: doppio questionario incrociato e votazione prima del rapporto. I dodici esperti: Pietro Abate, Innocenzo Cipolletta, Cristiana Collu, Francesca Danese, Giancarlo De Cataldo, Marco D’Eramo, Enrico Giovannini, Francesco Carrer, Massimo Locci, Michel Martone, Giuseppe Roma, Walter Tocci.
 
Ore
I nostri trisavoli nel dopoguerra vivevano in media 350 mila ore e ne impiegavano 150 mila nel lavoro. Oggi viviamo 700 mila ore e ne dedichiamo al lavoro non più di 80 mila.
 
Eternità
«Questa gente lavorava per l’eternità» (Goethe ammirando i Fori Imperiali).
 
Nonna
Per James Joyce i romani campavano mostrando ai visitatori «il cadavere della nonna in cantina».
 
Memoria
«In Roma concorrono tutte le circostanze storiche, intellettuali, morali che devono determinare le condizioni della capitale di uno Stato. Roma è la sola città d’Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali; tutta la storia di Roma dal tempo dei Cesari al giorno d’oggi è la storia di una città la cui importanza si estende infinitamente al di là del suo territorio (…) La necessità di aver Roma per capitale è riconosciuta e proclamata dall’intera nazione» (Camillo Benso, conte di Cavour, 1861).
 
Quarta
Oggi Roma è la quarta area urbana europea dopo quelle di Parigi, Londra e Reno-Ruhr.
 
Otto
Il territorio di Roma, grande quanto la somma dei territori delle nove più grandi città italiane: Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Catania.
 
Cinque
Il comune di Roma conta quasi tre milioni di abitanti. La città metropolitana, costituita dai 21 comuni dell’ex provincia di Roma, raggiunge i cinque milioni.
 
Encyclopédie
Nell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert (1751), alla voce “Roma” si leggeva: «Risulta dal calcolo che Roma è sei volte meno popolata di Parigi e sette volte meno di Londra. I palazzi tanto vantati non sono tutti ugualmente belli perché tenuti male; la maggior parte delle abitazioni private è miserabile. Il selciato è cattivo, le strade sono sudice e strette e non sono spazzate se non dalla pioggia, che vi cade molto di rado».
 
Manifestazioni
A Roma ci sono in media cinque manifestazioni al giorno.
 
Occupazione
Tasso di occupazione a Roma: 63%. Tasso medio d’occupazione in Italia: 58%.
 
Imprese
Imprese registrate nel Comune di Roma: 370 mila imprese, con 1,7 milioni di addetti. Nella città metropolitana le imprese arrivano a 500 mila (contro le 380 mila di Milano).
 
Tram
Mussolini disse: «Voi toglierete la stolta contaminazione tranviaria che ingombra le strade di Roma». E subito furono smantellati i 430 chilometri di binari che coprivano Roma con una fitta rete. Oggi ne restano solo 50.
 
Metro
Linee di Metro di Madrid: 12. Linee di Metro di Roma: due e mezzo.
 
Metro
Il caso della Metro C, i cui lavori iniziarono nel 2007 e non sono ancora finiti. Da una stima iniziale di 1.,9 miliardi, arriverà a costarne 5,7, se mai sarà conclusa.
 
Signora
Roma è una signora di 2772 anni, essendo nata il 21 aprile del 753 a. C. È dunque molto più giovane di Gerusalemme, nata 672 anni prima, e poco più giovane di Tunisi, nata 61 anni prima col nome di Cartagine. Invece è 500 anni più vecchia di Parigi, nata col nome di Lutetia; 706 anni più vecchia di Londra, nata col nome di Londinium; 2020 anni più vecchia di Pechino, nata col nome di Cambaluc; 2210 anni più vecchia di Tokyo, nata col nome di Edo. Per non parlare di città-bambine come New York, nata nel 1613 d. C., quando Roma aveva già 2366 anni o come Dubai, nata nel 1798, quando Roma aveva già 2551 anni.
 
Esercito
Nel II secolo d. C. l’esercito romano era composto da trenta legioni, pari a 165.000 legionari e 190.000 ausiliari, per un totale di 355.000 uomini che, insieme alle truppe urbane, costavano ogni anno 415 milioni di sesterzi, ai quali andavano aggiunti i premi militari. Oggi il sindaco di Roma stenta a gestire un personale sedici volte meno numeroso, stabilmente addensato su un territorio 350.000 volte più piccolo.
 
Campagna
Dei 128 000 ettari del comune di Roma 88 mila non sono edificati. Di questi il 50% del suo territorio è campagna, il 15% sono parchi, il resto sono aree produttive dismesse. Non ci sono metropoli in occidenti con un’area inedificate così ampia.
 
Capitale
«Ma cosa è una capitale, insomma? Questo è il punto da chiarire se non altro per spiegare perché oggi mi sento così profondamente deluso di fronte alla Roma attuale. Una capitale, dunque, tra le tante cose, è o dovrebbe essere un modello per l’intera nazione. Cioè un centro di trasformazione in cui le energie grezze ma vitali della provincia vengono, appunto, trasformate da una potente e sofisticata macchina sociale in modi di comportamento esemplari. In una capitale tutto ciò che è particolare diventa universale, tutto ciò che è inconscio, consapevole, tutto ciò che è rozzo, raffinato. Per dirla in breve e con una formula spiccia: posto che la nazione sia un corpo, la capitale è la mente sempre razionale, anche quando si tratta, nelle mode e nella cultura, di far prevalere l’irrazionale. Si spiega così il rifiuto, delle capitali degne di questo nome, di tutto ciò che è volgare e scontato, anche a prezzo di radicali e scandalose trasgressioni alla morale corrente».
(Alberto Moravia, 1975).
 
Ambasciate
A Roma ci sono 250 tra ambasciate e consolati e le sedi di 30 organismi europei.
 
Università
Università presenti a Roma: 44 tra pubbliche, private e confessionali. Le tre pubbliche (La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre) sono frequentate da 180 mila studenti. Da qui al 2030 si creerà un maggiore raccordo tra tutte le università pubbliche, nasceranno altre università private e migliorerà la qualità di quelle esistenti.
 
Anticiclico
«Per tutto il dopoguerra e fino all’inizio degli anni Novanta, l’economia romana ha mostrato un carattere anticiclico: perdeva meno della media nazionale durante le crisi, guadagnava meno durante le fasi di ripresa» (Causi, Sos Roma).
 
Economia
Stando alle tendenze strutturali nel 2030 Roma rappresenterà
il 20% dell’economia nazionale, raddoppiando il 10% del 2010 [Abate].
 
Economia
Nel 2030 la situazione economica di Roma peggiorerà ulteriormente per il progressivo trasferimento verso Milano delle realtà bancarie e delle grandi imprese.
 
Classifica
Secondo la graduatoria delle 110 province italiane elaborata dal Sole 24 Ore in base al numero di imprese registrate per ogni 100 abitanti, Roma e la sua provincia si collocano al 23° posto, parecchio dopo Milano (14° posto) e molto prima di Napoli (84° posto). In base al numero di start up innovative, Roma è al 28° posto, molto dopo Milano (3° posto) ma molto prima di Napoli (63° posto). In entrambi i settori, nel 2030 Roma dovrebbe salire.
 
Abusi
Nel 1970 furono costruiti 4.000 appartamenti abusivi, divennero 18.600 nel 1974. Oggi sono 100 i chilometri quadrati di aree costruite abusivamente, il 20% dell’intera superficie di Roma.
 
Deserto
Nel processo di rigenerazione urbana e territoriale da qui al 2030 si assisterà a:
– un’ulteriore desertificazione abitativa del centro storico,
destinato soprattutto all’accoglienza di turisti e funzionari non stanziali;
– un consolidamento delle aree residenziali storiche che ospitano
funzionari e liberi professioni;
– una crescita di quartieri oggi considerati periferici che vivranno
processi di gentrificazione (in particolare Roma Est
e Roma Sud).
 
Case
Il problema abitativo, con 90 occupazioni di palazzi, 12 mila famiglie in attesa di casa e «ritardi concettuali nella formazione delle graduatorie».
 
Agricoltura
Roma, che è il più grande comune agricolo d’Europa con 200 mila ettari coltivati, 15 mila aziende iscritte alla Camera di Commercio.  
 
Agricoltura
Nel 2030 la città manterrà gli attuali livelli di produzione agricola. Aumenteranno le piccole aziende agricole, biologiche, legate ai Gruppi di acquisto solidale.
 
Turisti
Secondo la classifica delle 110 province italiane elaborata dal Sole 24 Ore in base alla media pro capite della spesa sostenuta dai turisti stranieri, Roma è al 14° posto, poco prima di Milano (17° posto) e parecchio prima di Napoli (32° posto). Nel 2030 la posizione di Roma migliorerà.
 
Terrorismo
Nel 2030 i flussi turistici aumenteranno se la città continuerà a
beneficiare dell’assenza del terrorismo.
 
Turisti
In Italia il valore aggiunto dei beni culturali supera i 17,6 miliardi di euro: più di due volte il settore dell’edilizia (8,2 miliardi) e quasi tre volte quello del tessile e dell’abbigliamento (6,8 miliardi). Oltre il 30% dei turisti che visitano l’Italia ha come unica meta le città d’arte, Roma, Firenze e Venezia in testa.
 
Librerie
Secondo la classifica delle 110 province italiane elaborata dal Sole 24 Ore in base al numero delle librerie ogni 100 mila abitanti, Roma e la sua provincia sono al 6° posto, molto prima di Napoli (40° posto) e di Milano (51°). Nel 2030 questa posizione di Roma si confermerà.
 
Bici
«Le biciclette non sfonderanno, perché i romani resteranno
ostili» (De Cataldo).
 
Ecopass
Da qui al 2030, il traffico ai privati nelle aree semicentrali e centrali sarà consentito solo pagando uno specifico Ecopass (cosa che già accade a Milano e in molte città europee). Ciò garantirà: l’aumento dei livelli di sicurezza sulle strade; la riduzione della congestione del traffico; la diffusione della mobilità sostenibile nel tessuto urbano.
 
Orari
Nella vita urbana del 2030 continuerà la tripartizione degli orari:
• religiosi e militari che vanno a letto presto e si svegliano
presto;
• artisti e giornalisti che vanno a letto tardi e si svegliano
tardi;
• impiegati pubblici e privati che seguono i normali orari
aziendali.
 
Immigrati
Immigrati presenti a Roma oggi: 350 mila.
 
Immigrati
Secondo la classifica delle 110 province italiane elaborata dal Sole 24 Ore in base all’acquisizione di cittadinanza per ogni 100 stranieri residenti, Roma e la sua provincia sono all’85° posto, parecchio dopo Milano (55° posto) e abbastanza prima di Napoli (105°). Nel 2030 aumenterà la percentuale di stranieri residenti
nella capitale e che acquisiranno la cittadinanza italiana.
 
Curriculum
«L’integrazione più difficile non riguarderà i nuovi immigrati, ma le seconde e terze generazioni di immigrati. Queste generazioni saranno formate da giovani che parlano correttamente l’italiano, hanno un curriculum scolastico pari ai giovani italiani, ma rischiano di essere ricacciati verso i lavori e le mansioni dei loro genitori e si sentiranno perciò discriminati» (Cipolletta).
 
Immigrati
Da qui al 2030 diminuiranno gli stranieri provenienti da Romania e Polonia; cresceranno quelli provenienti dal continente africano dato che né le guerre, né la povertà sembrano avere soluzione nella maggior parte dei casi.
 
Terziario arretrato
L’esodo degli occupati in attività produttive (crisi edilizia e crollo del mercato immobiliare), sarà compensato dall’afflusso di occupati in mestieri di servizio (badanti, colf, inservienti di ristoranti, bar, alberghi). Il cosiddetto «terziario arretrato» (lavapiatti, sguatteri) acquisterà sempre più rilevanza come fonte
di lavoro salariato.
 
Vecchi
«La popolazione della città sarà sempre più vecchia e questo limiterà il ruolo delle culture giovanili che si manifesteranno in ambiti ristretti, senza influenzare di molto la città» (Cipolletta).
 
Vecchi
Di sicuro, da qui al 2030, ci sarà una popolazione più vecchia e Roma non sarà in grado di offrire maggiori e migliori servizi alla persona.
 
Sindacati
Da qui al 2030, a Roma l’unico settore in cui i sindacati continueranno ad avere una rilevanza sarà quello della funzione pubblica (sanità, istruzione, dipendenti comunali e partecipate). Negli altri settori saranno i pensionati a formare il nerbo della sindacalizzazione.
 
Religioni
Quando, nel 1871, Roma è divenne capitale d’Italia erano presenti solo due confessioni: cristiana e ebraica. Oggi, secondo la guida ai nuovi luoghi di culto redatta dalla Caritas, si contano 52 mila ortodossi (più della metà rumeni), 18 mila protestanti, 58 mila musulmani, 16 mila induisti e buddisti.
 
Moschea
Roma ospita la più grande moschea d’Europa.
 
Speculazione
Nei prossimi anni verrà meno la funzione che, fin dai tempi del cardinale de Mérode, ha sempre accompagnato il Vaticano nella copertura di affari speculativi e di interessi lobbistici e corporativi, dalle banche ai costruttori, alla sanità, alla dirigenza statale, all’università.
 
Diseguaglianze
Nel prossimo decennio tenderanno ad acuirsi le diseguaglianze:
• tra autoctoni e immigrati;
• tra ricchi e poveri;
• tra chi sa e chi non sa.
 
Difetti
Gli attuali difetti del popolo romano resteranno gli stessi anche nel 2030: una sorta di indolenza e rassegnazione allo stato delle cose.
 
Debolezza
I principali punti di debolezza di Roma da qui al 2030:
• stasi economica;
• stasi demografica;
• marginalità crescente rispetto alla rete mondiale, sia economica
che geopolitica;
• rassegnazione delle élite;
• servizi pubblici indecenti.
 
Forza
I principali punti di forza di Roma da qui al 2030:
• bellezza;
• integrazione;
• cultura;
• apertura al mondo;
• posizionamento geografico;
• storia millenaria conosciuta in tutto il pianeta;
• popolazione studentesca, in particolare quella delle università;
• mancanza di città limitrofe concorrenti.
 
Fogne
«Prima si installeranno i pali in aperta campagna con i nomi della via, poi si edificheranno palazzi a otto piani e gli avvallamenti del terreno si trasformeranno in palude. L’anno seguente riprenderà il lavoro che sarà interrotto a metà e ripreso l’anno successivo. Un mese dopo l’inaugurazione si riaprirà la strada per l’installazione dei tubi del gas, poi una seconda volta per i cavi elettrici, una terza per l’acqua e una quarta per i cavi del telefono che, nei quartieri popolari, saranno allacciati dopo sei anni. Se si volessero gli alberi, si riapriranno i marciapiedi per piantarli anche se le radici possono danneggiare le condutture del sottosuolo e rendere necessaria una quinta e non necessariamente ultima riapertura essendo la sesta riservata eventualmente alle fogne».
(Ennio Flaiano, Lettera al sindaco Tupini, 1956).