ItaliaOggi, 4 febbraio 2020
Nel paniere Istat entrano gli apparecchi acustici
Le automobili elettriche e ibride elettriche, il monopattino elettrico, il sushi take away e la consegna pasti a domicilio. Sono alcuni dei prodotti, accanto al servizio di barba e baffi, ai trattamenti estetici per uomo e agli apparecchi acustici, entrati nel paniere 2020 dell’Istat per il calcolo dell’inflazione. Lo ha reso noto l’Istituto di statistica, precisando che nessun prodotto esce dal paniere nel 2020 poiché tutti quelli già presenti non mostrano segnali di obsolescenza tali da motivarne l’esclusione.
Ad arricchire la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati sono inclusi nel paniere il servizio di lavatura e stiratura camicia (tra i servizi di lavanderia abiti) e l’applicazione dello smalto semipermanente (tra i trattamenti di bellezza).
Nel paniere del 2020 utilizzato per il calcolo degli indici Nic (per l’intera collettività nazionale) e Foi (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.681 prodotti elementari (1.507 nel 2019), raggruppati in 993 prodotti, a loro volta raccolti in 410 aggregati.
La principale novità del 2020 è l’ampliamento dell’utilizzo dei prezzi registrati alle casse mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data) a nuovi canali distributivi del commercio al dettaglio della Grande distribuzione organizzata (Gdo). Si tratta, con riferimento ai beni alimentari confezionati e ai beni per la cura della casa e della persona, dei discount, delle piccole superfici di vendita e degli specialist drug, che si aggiungono così a ipermercati e supermercati.
L’ampliamento dell’utilizzo degli scanner data e alcune innovazioni nella metodologia di calcolo degli indici, fanno sì che nel 2020 siano circa 30 milioni le quotazioni di prezzo provenienti ogni mese dalla Gdo utilizzate per stimare l’inflazione. Delle restanti 57 7mila quotazioni, 384 mila sono raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica, 121 mila direttamente dall’Istat e quasi 72 mila dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.
Nel 2020, sono 80 i comuni che contribuiscono alla stima dell’inflazione per il paniere completo (79 nel 2019); la copertura territoriale dell’indagine è pari all’83,2% in termini di popolazione provinciale.
La copertura territoriale sale al 90,3% per un sottoinsieme di prodotti (tariffe e alcuni servizi locali), il cui peso sul paniere NIC è del 5,6%, per i quali altri 12 comuni effettuano la rilevazione dei prezzi. Tra punti vendita, imprese e istituzioni sono circa 43 mila le unità di rilevazione presenti nei comuni, e circa 8 mila le abitazioni presso le quali sono rilevati i canoni d’affitto.
Per quanto riguarda la rilevazione dei prezzi effettuata direttamente dall’Istat anche mediante tecniche di scarico automatico dei dati (web scraping) dalla rete Internet o attraverso la raccolta di informazioni da grandi fornitori di dati, nel 2020 i prodotti coinvolti rappresentano, in termini di peso, circa il 22,7% del paniere. Gli scanner data provenienti dai diversi canali della Gdo sono riferiti a un campione di quasi 4 mila punti vendita, appartenenti a 25 grandi catene della distribuzione al dettaglio e rappresentativi dell’intero territorio nazionale.