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 2020  febbraio 04 Martedì calendario

Chiusa per nozze: alla figlia del Chapo la cattedrale

Bionda, la testa cinta da una coroncina di fiori finti, stretta nel corsetto di pizzo, la ragazza visibilmente commossa si tira su l’ampia coda dell’abito bianco dentro al quale si appresta a salire la scalinata vellutata da un tappeto altrettanto candido di una maestosa chiesa. Varcato il portale neoclassico, l’attende l’ultima sfilata da nubile attraverso la lunga navata dal cui fondo la guarda la vergine del Rosario. Al suo fianco non c’è suo padre, Joaquín Archivaldo Guzmán Loera, detto El Chapo – non solo perché il re del narcotraffico messicano da qualche mese sconta l’ergastolo nel carcere di massima sicurezza statunitense per traffico internazionale di droga – ma perché “Alejandrina Giselle Guzmán ha preso le distanze dagli affari di famiglia”, scrivono le riviste rosa dello Stato di Sinaloa. Superate dalla cronaca.
Per il matrimonio della figlia “del capo”, infatti, il 25 gennaio, il vescovo di Culiacán ha interdetto al pubblico l’ingresso alla cattedrale ottocentesca, la stessa nella quale provarono a rifugiarsi, nell’ottobre scorso i cittadini in fuga dallo scontro a fuoco tra la polizia e il fratello della sposa, Ovidio Guzmán, erede del cartello, arrestato e poi rilasciato dalle forze dell’ordine messicane per evitare la rivolta e il linciaggio del cartello. Fuori dalla cattedrale, questa volta, un cordone giallo presidiato dai sicari della famiglia più potente del Messico tiene lontani i guai favorendo l’ingresso agli invitati delle rispettive famiglie dei due promessi, e agli amici, gente famosa in Messico: dai cantanti alle stelle della tv. Dentro, a promettere amore eterno ad Alejandrina “la ribelle” è Edgar Cázares, nipote di Bianca Margarita Cázares Salazar, anche nota come “l’Imperatrice del narco”, legata a Ismael Zambada Garcia, leader e fondatore del cartello di Sinaloa. Più che un matrimonio, un patto che suggella la ritrovata armonia – forse mai rotta – tra le due famiglie che proprio nel processo a El Chapo avevano messo in scena il tradimento reciproco. D’altronde nessuno vive, si sposa o muore che El Chapo non lo voglia. A officiare la cerimonia, un prete vicino alla famiglia Guzmán, appartenente alla diocesi presieduta da Jonás Guerrero, accusato di aver nascosto casi di pedofilia da parte dei suoi sacerdoti. È lui, oltre a El Chapo ad aver dato ad Alejandrina ed Edgar la benedizione durante la cerimonia alla quale era presente anche il fratello di lei, Ovidio. A seguire, la festa, aperta da un corteo di blindati e mitra nascosti sotto ai tight. Nei video lanciati sui social dall’account @chicapicosa2 del magniloquente evento celebrato nella location di Alamo Grande – un golf residence di lusso alle porte di Culiacan – è evidente lo sfarzo e la dissolutezza riconducibili solo a quelli della leggendaria vita del Chapo: dagli abiti “di scena” indossati dagli ospiti più intimi, alla enorme sala con palcoscenico, ai tavoli imbanditi di ogni bene, agli intrattenitori musicali, questi ultimi, da “Calibre 50” al cantante Julión Álvarez, tra i più quotati in Messico. Ad aprire le danze, la biondissima madre della sposa, Alejandrina Fernandez e sua figlia, abbracciate guancia a guancia a sottolineare la mancanza del padre, tradizionalmente primo ballerino della neo-sposa.
“Padrino” a parte, Alejandrina Giselle non è una da basso profilo, benché abbia provato a fingere distanze dal Chapo. Assurta alle cronache locali nel 2012 per aver passato un mese in carcere nel tentativo di entrare negli Usa da San Diego con un permesso falso, rimandata in Messico, detiene il marchio “El Chapo” con cui firma abiti, gioielli, giocattoli per bambini oltreché una birra. Dal canto suo Edgar non è meno famoso: i Cazares sono accusati di attività criminali come riciclaggio di denaro sporco al servizio del Cartello di Sinaloa, accusa con la quale il padre Emilio è finito in carcere negli Usa per 15 anni e condannato al pagamento di 10 milioni di dollari. Auguri e figli maschi.