il Fatto Quotidiano, 4 febbraio 2020
Caccia online alle nuove droghe sintetiche
Ore 00.00-00.30: inizio salita con sensazioni strane fisiche non spiacevoli ma nemmeno gradevoli. Ore 00.30-1.00: forti allucinazioni ad occhi chiusi e occhi aperti, confusione mentale, flusso mentale. Ore 1.00-2.00: stabilizzazione della realtà seppur rimangono le allucinazioni e una forte stimolazione sensoriale. 2.00-4.00: fase piu spirituale e introspettiva, momenti di eterno ritorno e bellissime visioni, stato di sogno, tempo rarefatto e sospeso, momenti molto profondi e riflessivi. Ore 4.00-6.00: attenuamento progressivo degli effetti. Ore 6.00-8.00: after-glow”. Questo è il resoconto online dell’esperienza di un utente dopo l’assunzione di una droga sintetica, nello specifico quella che definisce “4-AcO-DMT – Psiloacetina”.
Sul forum in cui la rintracciamo ci sono centinaia di descrizioni simili, organizzate per tipologia, componenti, effetti ed effetti collaterali. Si trovano finanche le indicazioni su come “redigere un report accurato” delle esperienze con queste sostanze, le sezioni sono divise per lingua, quasi tutti i titoli indicano le sostanze chimiche che compongono gli stupefacenti. L’area più nutrita riguarda le Nps, le nuove sostanze psicoattive: basta digitare le giuste parole chiave per avere accesso ad ogni tipo di informazione. Preziosissime.
A spiegare perché è Fabrizio Schifano, docente di Farmacologia clinica e terapia e primario di Psichiatria all’università dell’Hertfordshire. Il prof. Schifano guida un gruppo di ricerca multiprofessionale e multidisciplinare – epidemiologi, farmacologi, informatici e bioinformatici – che studia i cosiddetti “psiconauti”. “Sono una nicchia – spiega Schifano – che include laureati, dottori di ricerca, spesso chimici e neuroscienziati: usano la Rete per scambiarsi informazioni su queste nuove droghe”. Sperimentano. E sono in grado così di fornire informazioni su inediti accostamenti di principi attivi. “I database delle sostanze psicotrope e illegali redatti dalla commissione Ue e dall’Onu non contengono tutte le molecole attualmente in circolazione”, spiega Schifano. “Ma la domanda che mi faccio è: quante sono le sostanze a disposizione di un consumatore?”. In Rete sono state censite circa 4.500 nuove sostanze. Grazie agli scienziati del gruppo del prof. Schifano, che sono in grado di capire come si sintetizzano le molecole, è possibile compilare un database molto più nutrito, comprese le sostanze sintetiche mai intercettate (e per questo considerate legali). “Buona parte delle nuove droghe vengono sintetizzate in Cina, magari messe in siti specialistici. Gli psiconauti controllano questi siti e commentano, ne parlano. Abbiamo utilizzato un web crowler, uno strumento informatico che setaccia il web da 36 mesi e che ogni volta che identifica una nuova molecola la inserisce nel database”. E questo solo nell’openweb.
Basta scendere in profondità, per rintracciare molto di più: deepweb e darknet (la parte del web inaccessibile per vie tradizionali e per la quale servono software specifici e indirizzi già conosciuti) sono uno dei maggiori presidi per la vendita di sostanze illegali. I market hanno qualsiasi tipo di sostanza, si paga con criptovalute, l’anonimato è (quasi) garantito. Il rapporto annuale 2018 dell’International Narcotic Controls Board delle Nazioni Unite, ha indicato l’India come uno dei maggiori produttori di Nps, identificando un aumento del ricorso di Internet e soprattutto della darknet come mezzo per la vendita di queste sostanze, soprattutto dall’Asia. Secondo gli esperti, molti drug designer – ovvero coloro che sperimentano e danno vita a nuove molecole, partendo sia da manuali guida e sia dai brevetti scaduti dei medicinali non realizzati dalle case farmaceutiche – utilizzano anche questi canali per immettere nel circuito nuovi prodotti. “La tendenza globale dell’acquisto di droghe in particolare su piattaforme di trading nella darknet che utilizzano criptovalute – si legge nel rapporto –, si è già diffusa nella regione, inclusa l’India. Un recente studio ha identificato alcuni venditori che sembrano operare da sud dell’Asia e rintracciato più di mille elenchi di farmaci dall’India pubblicati su 50 cryptomarket”. Nel 2017, le autorità indiane hanno smantellato due farmacie illegali che vendevano droghe su Internet e sequestrato circa 130mila compresse contenenti sostanze psicotrope. Ma il mondo, e il web, sono immensi. La sfida è solo all’inizio.