Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  febbraio 02 Domenica calendario

I bagarini delle mascherine: da 2 a10 euro

«Signora, la deve indossare fino a quando arriva a casa e non solo qui alla stazione Termini perché il virus si sta espandendo, ed è pericolosissimo!». Due euro per gli italiani, 10 per gli stranieri: è il costo per una mascherina antismog senza confezione, sporca, presa chissà dove e soprattutto di nessuna utilità contro il virus cinese. Ciondolano dalle mani degli ambulanti che cercano di convincere su via Giolitti che si tratta di un acquisto «che salva la vita, indispensabile». Insomma, guai a non averlo. Lui, accento napoletano, compra scatole da 10 pezzi a 10 euro, poi rivende le mascherine in strada per «proteggere dal virus». Quasi un benefattore, un volontario insomma. Trovare gli spacciatori di mascherine non è complicato e sono i colleghi del Bangladesh a offrire informazioni. La spartizione del territorio della macchina criminale che domina la stazione più grande d’Europa sembra essere chiara: all’uscita di via Marsala ad assediare fastidiosamente i viaggiatori ci sono scattanti nugoli di cittadini del Bangladesh pronti a rifilare ombrelli e mantelline contro la pioggia. Gli stessi che si trovano davanti a tutti i monumenti del Centro, con una grande capacità di adattamento alle esigenze delle città e alle mode: dagli ombrelli quando piove, ai selfie stick, fino all’acqua gelata d’estate che costa 5 euro a bottiglietta. «Gli ambulanti a Roma sono circa 8 mila, il mercato della merce illegale vale 5-6 milioni di euro l’anno, 2,3 milioni è il valore dei prodotti contraffatti» denuncia Valter Giammaria, presidente di Confesercenti Roma. Il mercato nero delle mascherine per ora è sfuggito al mondo sommerso degli abusivi dell’Asia, perché dietro l’apparente compattezza del business dell’illegalità ci sono sfumature che vanno colte. Sull’affare coronavirus sono planati come avvoltoi gli italiani, mentre gli stranieri devono stare alla larga, reclutati solo per qualche giorno, spinti a rischiare di più, provando a vendere la merce addirittura dentro la stazione a 10 euro al pezzo. Non vendete mascherine? «Noi non le abbiamo – dicono gli ambulanti del Bangladesh su via Marsala – devi andare in via Giolitti, vedrai che trovi chi te le vende». Dall’altra lato della stazione, quello verso l’Esquilino, dominano gli italiani con accento napoletano. Uno è poggiato su un’auto tra via Giolitti e via Gioberti. Dopo un po’ attraversa e con tranquillità si posiziona quasi accanto all’entrata della stazione. A seguirlo c’è un ragazzo, sembra essere una sentinella pronta a scattare se qualcosa non va. A pochi metri dal mercato illegale delle mascherine ci sono guardie private, poi divise delle forze dell’ordine. Ma l’uomo, sulla quarantina, continua a fare affari, anche con noi. Quanto costa? «Due euro – dice – queste salvano la vita signora, si indossano facilmente, vede?». Insegna come posizionarle sulla bocca, fa pressing sull’acquisto, drammatizza, prova a mettere insieme qualche frase («peste», «vaiolo»), preannuncia in pratica la fine del mondo che ovviamente avverrà a breve. «Tra un po’ il virus esploderà, le mascherine non si troveranno più, stanno già finendo le scorte e allora sì che saranno guai per noi italiani, mica solo per i cinesi». È il turno di un anziano. «Mi ha chiesto due euro, ma io glene ho dati solo 1,80». «È una semplice mascherina antismog – spiega Cristina Barletta, farmacista di piazza della Repubblica che analizza l’acquisto – una confezione da 3 costa 4 euro, ma chissà da dove le avrà prese, tra l’altro dovrebbero essere dentro confezioni di plastica ed è tutta sporca. Le uniche mascherine che possono avere effetto sono quelle con filtro N 95, le usano i dentisti per interventi, da noi le richieste sono aumentate del 1000 per cento». Il mercato delle mascherine continua a gonfiarsi: un pacco da 50 in un negozio del Centro ieri veniva venduto a 20 euro. «Il costo reale è di 12» aggiunge la farmacista che nel suo negozio intanto ha finito le scorte di gel disinfettante della marca più venduta.