La Lettura, 2 febbraio 2020
L’iridescenza aiuta i coleotteri
L’iridescenza è una proprietà ottica caratteristica di alcune superfici, che, se illuminate, assumono un ventaglio di tonalità differenti, in base all’angolo di osservazione. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle bolle di sapone, ma si presenta in molti «rami» dell’albero della vita: da alcune conchiglie al piumaggio rosso vivo dei colibrì, dal guscio di certe famiglie di coleotteri alle ali di alcuni insetti. Si è sempre pensato che colori così accesi potessero favorire l’accoppiamento, attirando però anche i predatori. Un nuovo studio suggerisce invece che l’iridescenza possa aiutare gli animali a camuffarsi.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bristol, guidati dall’ecologa Karin Kjernsmo, ha esposto ai loro predatori naturali alcuni coleotteri asiatici dai colori metallici (Sternocera aequisignata) insieme ad altri coleotteri colorati artificialmente con tinte opache. Dopo due giorni, con la sola eccezione di quelli tinti di nero, la percentuale dei coleotteri iridescenti sopravvissuti è risultata maggiore del 25 per cento: un vantaggio di non poco conto, in termini evoluzionistici. Non è chiaro se i predatori abbiano faticato a vederli o abbiano preferito evitarli, associandoli magari a specie velenose, ma Kjernsmo suppone che i colori cangianti e brillanti possano aver confuso l’occhio dei predatori, alterandone la normale capacità di mettere a fuoco le vittime. Un secondo esperimento, infatti, ha messo in luce come un gruppo di uomini sia stato in grado di individuare l’80 per cento dei coleotteri blu e viola, ma solo il 16 per cento di quelli dai colori cangianti. L’iridescenza potrebbe dunque costituire una forma più sottile ed efficace di mimetizzazione.