Libero, 1 febbraio 2020
La docu-serie su Gwyneth Paltrow
L’attrice americana Gwyneth Paltrow è un genio. Del male, ma è un genio. Colei che settimane fa ha lanciato la candela che profuma di vagina (la sua) facendo palate di soldi perché ci sono state persone che l’hanno comprata, ha messo a segno un altro colpaccio dei suoi. La piattaforma televisiva Netflix manda in onda da qualche giorno il documentario The Goop Lab in cui si entra nel magico mondo del suo marchio, a metà tra la factory e la redazione pseudo giornalistica, specializzato in prodotti tra il medicamentoso e l’esoterico. Ricordiamo che era stato Goop a consigliare la sauna vaginale per aumentare il desiderio sessuale, pratica che però aveva mandato al pronto soccorso una sessantaduenne canadese per ustioni di secondo grado nell’agosto del 2019. La comunità scientifica è in guerra con Goop, ma loro dal 2008 macinano “successi” e dollaroni. sostanze psichedeliche Queste sei puntate sono il trionfo del Patrow-pensiero. Nel primo episodio c’è lei che dal quartier generale dell’azienda (un’ottantina di dipendenti) spiega la filosofia del suo lavoro: «L’ottimizzazione dell’Io: la vita è una sola e noi cerchiamo di schivarne gli oltraggi, ovvero la merda». Gwyneth e il suo team vanno alla ricerca di «nuovi percorsi terapeutici». E anche se all’inizio il documentario avverte che lo scopo è quello di intrattenere e non di fornire consigli medici, The Goop Lab è pericoloso. La medesima prima puntata indaga sulle sostanze psichedeliche per uso curativo, rituale e spirituale, in pratica per guarire depressione e ansia. La squadra della Patrow prova sulla propria pelle: un gruppo di collaboratori parte per la Giamaica, tutti volontari, con lo scopo di testare i “funghi magici” che nell’isola caraibica sono consumati come la Coca Cola. Chi per «superare il trauma della perdita del padre suicida», e chi, come Kevin, braccio destro dell’attrice da dieci anni, «per problemi di autostima e relazione». Ci sono due testimonianze di persone «guarite» con le sostanze psichedeliche: una donna con l’ansia che il cancro le tornasse e un ex soldato con sindrome da stress post-traumatico che ha tentato cinque volte il suicidio. La stessa attrice rivela di avere provato sostanze estreme in una vacanza in Messico con suo marito. Seconda puntata: la squadra di Goop scopre lo yoga nella neve e si tuffa nelle acque gelide del lago Tahoe. Ovviamente, tutto miracoloso. Il sesso è uno dei pilastri dell’attività della Paltrow: una puntata è dedicata al piacere femminile con la novantenne guru Betty Dodson che dà alle sue “cavie” addirittura una specchietto per guardarla meglio. Si scopre che alcune donne non se la sono mai vista mentre l’attrice non sa la differenza tra vulva e vagina. Bocciata in femminismo. api e aghi in faccia Altre cose sparse: una redattrice “kamikaze” della Patrow si fa piantare in faccia un centinaio di aghi per sottoporsi a un trattamento di agopuntura per ringiovanire il viso. Si scopre che l’apiterapia, farsi pungere ripetutamente il viso dalle api «come facevano gli antichi egizi», è un formidabile rimedio alle rughe. La stessa attrice, ribattezzata da Linkiesta «la Wanna Marchi americana», tanto è ciarlatana, pratica digiuno intermezzato da pappette liofilizzate e si fa iniettare in faccia il proprio sangue centrifugato (metodo considerato inutile dai dermatologi mondiali). «Energia» è la parola più gettonata. Secondo la medium Lynne Jackson, siamo tutti dei medium, e dunque invita ad «aprirsi a livello enegetico». The Goop Lab è in qualche modo ipnotico anche se al limite della legalità. Sulla scienza e sulla salute c’è davvero poco su cui scherzare.