Libero, 1 febbraio 2020
L’età media degli americani si è allungata
Non solo con Trump la disoccupazione negli Usa è ai minimi storici (3,5%), non solo i salari sono aumentati di oltre il 4%, e nemmeno val la pena approfondire, in quanto ovvia conseguenza, che stando ai sondaggi gli americani sono più ottimisti che mai circa il futuro. Ebbene non solo vivono meglio, ma forse anche proprio per questo gli americani, con Trump, vivono più a lungo. Si tratta di poco secondo i dati ufficiali di statistica, un mesetto nel 2018 che aggiunto ai 78,6 precedenti fanno 78,7, che è un po’ inferiore al picco di 78,9 registrato sotto Obama nel 2014.
TREMILA SOPRAVVISSUTI
Qualcuno dirà che in fondo è ancora merito dell’Obamacare che Trump ha tentato di abbattere a più riprese ma che rimane sostanzialmente in vita. Ed effettivamente ci sarebbe stato un miglioramento della speranza di vita dei pazienti sotto trattamento per il cancro, ma non per le malattie cardiovascolari, nonostante l’esempio salutista della coppia presidenziale precedente. Ma è nei decessi per cause traumatiche che il miglioramento si è fatto più evidente con Trump. I morti per overdose ad esempio, o più genericamente per cause legate al consumo di droga, che grazie alle dure politiche messe in atto dall’attuale amministrazione sono calate del 4,5%, con numeri in termini assoluti che iniziano a farsi importanti visto che sotto Trump si sono salvate circa 3mila persone all’anno. Tra l’altro il giro di vite non nasce dal nulla, ma da una precisa richiesta che nel 2016 un gruppo di esperti sanitari nazionali aveva inviato a funzionari dell’amministrazione Obama chiedendo misure drastiche per contrastare l’uso sempre più sfrenato di fentanil, la droga più letale che abbia mai colpito le strade degli Stati Uniti. Obama prese in considerazione la faccenda, ma alla fine tra una cosa e l’altra, il suo mandato stava scadendo, non fece nulla. Quel che non fece lui ha fatto invece Trump, grazie anche alla tanto criticata chiusura dei confini che si è tradotta in una vigilanza maggiore su tutte le porcherie che arrivano dal Messico e dalla Cina.
OVERDOSE
Il problema dei morti per droga negli Usa non è poca cosa. Per colpa delle overdosi ogni anno se ne vanno 70mila persone, per lo più giovani, come se sparisse una città come Cremona all’anno, una come Palermo ogni 10. Per il 2018, ultimo dato disponibile, l’attuale ammministrazione è riuscita a limare l’ecatombe di qualche migliaio di vittime, portando il conto a 67mila decessi. Ci sono poi altri dati che a qualcuno forse risulteranno sorprendenti, vista l’immagine da sceriffo sparatutto che si tende ad attribuire a Trump in politica estera. Ebbene negli ultimi 20 anni il numero di morti in battaglia tra i soldati Usa stanziati all’estero non è mai stato basso come sotto i primi tre anni di Trump. Tra Iraq, Afghanistan e Siria tra il 2017 a oggi si sono registrate 116 vittime (50 in Iraq, 57 in Afghanistan e 9 in Siria), ovvero circa 38 all’anno. Mentre negli otto anni di Obama, tra il 2009 e il 2016 compreso, il macabro bilancio aveva raggiunto quota 2062 (302 in Iraq, 1758 in Afghanistan e 2 in Siria), ovvero circa 257 all’anno. È evidente, da qualsiasi punto di vista la si guardi, che in fondo è meglio essere governati da un guerrafondaio matricolato (dagli avversari politici) che da un pacifista pluripremiato (col Nobel): si vive meglio e più a lungo.