Che dicono in famiglia della sua carriera?
«Hanno approvato perché alla fine non ammazzo nessuno, li ho sempre messi al corrente di tutto. Quando ho iniziato a lavorare in tv pensavano che bisognasse essere raccomandati, e invece no. Poi non ho mai avuto giri strani, sono una ragazza perbene».
Appare molto sicura di sé, lo è davvero?
«Ultimamente un po’ meno. Forse perché più diventi famosa, diciamo così, più ti circondano persone che non voglio definire cattive, ma che cercano qualcosa da te. Non dico di essere pura ma non mi piace pensare male delle persone».
Invece gli altri pensano male?
«Sì».
Cosa rappresenta Sanremo?
«Sa com’è nata l’idea del festival? Facevo i concerti a Udine, sonnecchiavo in auto sul sedile posteriore e improvvisamente ho chiesto al mio driver: che dici se faccio Sanremo? Mi sono impuntata, ho cominciato a lavorare. Se mi metto in testa una cosa la faccio. Le persone hanno pregiudizi, voglio far conoscere un’altra parte di me».
Quale?
«Neanche a farlo apposta la canzone si intitola Musica (e il resto scompare), ed è davvero così. Tutto quello di cui m’importa nella vita è la musica, sono mesi che lavoro: voce, coreografie. Mi sento pronta».
Perché le piace tanto il reggaeton?
«È il mio genere, mi fa stare bene. Certe canzoni non mi suscitano niente. Non dico che il reggaeton mi dia la voglia di vivere, ma mi carica».
Che ha pensato delle accuse di sessismo a Amadeus?
«Che a Sanremo scoppiano polemiche per qualsiasi cosa, amplifica tutto e si attaccano a tutto».
E le polemiche su Junior Cally?
«La musica è un linguaggio libero, specie il rap, ma senza offendere nessuno. Certi temi, specie la violenza sulle donne, sono delicati. Proteggo le donne».
Ha l’immagine di ragazza esuberante, senza freni: corrisponde?
«È quello che dice la gente. Ero esuberante quando ho fatto i reality ma in realtà sono una noiosa. Mi piace stare a casa, sono fidanzata (col dj olandese Afrojack, ndr) e mi voglio sposare: la verità è che a 25 anni mi sento già vecchia. Mi piacerebbe mettere su famiglia: se penso alla mia, siamo cinque figli. Vorrei continuare a lavorare, e cinque figli sono tanti, no?».
La sera dei duetti canterà con Myss Keta, giocate a fare le cattive ragazze?
«Ho sempre voluto collaborare con lei. Ci è venuta questa idea e non potrei essere più contenta, in un mondo in cui si parla di girl power, eccolo il girl power».
Tute, spacchi scollature, tutto sbandierato: opera sua?
«Ho una stylist ma ci metto del mio.
Però a Sanremo sarà diversa, farò un salto di qualità».
Cos’è per lei l’eleganza?
«Una stronzata. Ognuno può essere elegante a modo suo. Ho tagliato i capelli, prima ero fantastica, ma erano troppo lunghi. L’eleganza è come una si vede e si sente bene.
Tanto se mi mettessi elegante avrebbero da dire lo stesso. Conta la bontà del cuore, l’eleganza non la fa l’abito. Qualcuno ha detto che “le donne grasse non sono eleganti”, siamo pazzi?».
Ha un buon rapporto col suo corpo?
«Buonissimo. Alla fine puoi stare a dieta tutta la vita? No. Sono me stessa, anche se ho cinque, dieci chili in più mi sento bene così».
Come le è venuto in mente di macularsi i glutei con un tatuaggio?
«Sono cose che si fanno da ragazzina, adesso non mi piace più ma è il mio biglietto da visita. Papà è rimasto male, gliel’ho detto quando l’avevo già fatto».
Che significa avere oltre cinque milioni di follower?
«Zero. Se cancellassi Instagram non esisterebbero più. Mi fanno effetto quando li vedo cantare ai miei concerti. Di hater ne ho pochi, sì vabbè qualcuno punta il dito e critica, ma sono acqua e sapone io».
Mica tanto.
«Ma allora non mi segue sui social, nel 90% delle foto sono sempre struccata».