La Stampa, 30 gennaio 2020
Per Boeing il primo rosso in vent’anni
Gli errori si pagano. Il doppio incidente ai B-737 Max, con sospetto di corresponsabilità del produttore, è costato alla Boeing nel 2019 il primo bilancio in rosso da oltre vent’anni, facendo registrare una perdita di 636 milioni di dollari. I 737 Max, uno dei modelli di punta di Boeing, sono fermi a terra in tutto il mondo dallo scorso marzo, a seguito dei disastri aerei del 2018 e 2019 costati la vita a 346 persone.
E i guai per il gruppo non sono ancora finiti. La Boeing calcola che la vicenda verrà a costare complessivamente più di 18 miliardi di dollari. I compensi alle compagnie aeree danneggiate sono saliti a 8,3 miliardi (contro i 5,6 miliardi valutati in un primo momento). Lasosta forzata del 737 Max viane a costare alla Boeing 6,3 miliardi e un’altra voce pesante sono i 4 miliardi per far ripartire lo stabilimento in cui si produce il Max; nel frattempo le entrate annuali di Boeing sono diminuite del 37% a 17,9 miliardi di dollari. Il rosso di 636 milioni si confronta con gli utili superiori a 10 miliardi di dollari nel 2018, prima del secondo incidente al 737 Max.
Per quanto l’impatto sia infinitamente minore, nuoce all’immagine del gruppo anche la perdita di 41 milioni di dollari legata al fallito lancio di un razzo per la Nasa. E come se non bastase la Boeing ha anche dovuto annunciare un nuovo taglio nella produzione del 787 Dreamliner. A fronte di tutto questo c’è la buona notizia del successo del primo volo del nuovo modello prodotto dal gruppo, il 777 X, l’aereo di maggiori dimensioni al mondo.
Nel presentare i numeri del bilancio, l’amministratore delegato David Calhounha dichiarato che Boeing «è ora concentrata sul ritorno del 737 Max garantendo la massima sicurezza, e con l’obiettivo di recuperare la fiducia in Boeing sul fronte della trasparenza e della eccellenza dei suoi prodotti».