Libero, 29 gennaio 2020
Contro Diego Fusaro
Vox Italia è il nuovo soggetto politico di Diego Fusaro. Un movimento grazie al quale anche i socialisti sovranisti, area eretica dello schieramento, potranno trovare una collocazione ed un punto di riferimento più stabile. Al momento, resta un’aspirazione idealista. Fusaro e la sua squadra hanno dei valori, delle idee, sebbene in termini pratici non si vada oltre il concetto di un maggiore intervento dello Stato nel sistema economico. Sono keynesiani, ma contrari all’assistenzialismo in salsa grillina. Sulle questioni attinenti alla sfera valoriale, si definiscono uno schieramento di destra. Si battono per la difesa delle tradizioni ed attaccano manifestazioni femministe, veteroambientaliste. Il loro destrismo non va interpretato in un’ottica conservatrice, finalizzata alla chiusura della società entro sé stessa, bensì alla luce di un più ampio riconoscimento dei diritti sociali. La difesa delle identità non è mero sciovinismo, dettato dalla volontà di negare qualsiasi riconoscimento agli altri popoli. È, semmai, un tentativo di tutelare la specificità delle nazioni. Tale convinzione è maturata dall’idea che il globalismo e la globalizzazione sono il residuo storico di una logica imperialista, antisocialista e livellatrice. Il socialismo che ha in mente Fusaro è di carattere internazionalista, nel senso che aspira ad un miglioramento delle condizioni generali dell’umanità, ma, affinché ciò sia concretizzabile, deve seguire un andamento sovranista, ovvero che metta al centro le sovranità nazionali. Solo così è possibile garantire la giustizia sociale. Al contrario, la perdita di identità ha come conseguenza naturale il cedimento di quei diritti nazionali, più adatti a tutelare le singole comunità, e l’inserimento di popoli con caratteristiche antropologiche specifiche nell’alveo di una macro comunità apolide e livellata. Ciò non può funzionare. Inoltre, verrebbero cancellate le radici storiche e culturali di ciascun individuo, precipitandolo nel caos. Acciocché ciascuna comunità nazionale possa prosperare, ha bisogno di una protezione particolare, che può essere consentita soltanto dagli Stati nazionali.
GLOBALIZZAZIONE E LIBERISMO
Da un punto di vista economico, la globalizzazione guidata dal liberismo mette in difficoltà i ceti produttivi meno competitivi, i quali non sono in grado di reggere alla concorrenza di mercato. La critica rivolta ai movimenti veterofemministi e veteroambientalisti è motivata dal fatto che entrambi conducono delle battaglie politiche borghesi. Nel primo caso senza alcuna rilevanza rispetto al progresso delle condizioni materiali, sociali e culturali delle classi subalterne; nel secondo caso senza tener conto dell’impatto che, nell’immediato, potrebbero avere le ideologie green sulle classi lavoratrici. Ciò che viene maggiormente contestato ai seguaci di Greta Thunberg è il loro approccio semplicistico ad un argomento che richiederebbe una riflessione più attenta. I valori di destra perseguiti da Vox hanno una finalità sociale e, perciò, non entrano in contraddizione rispetto all’ideologia socialista intesa come aspirazione al miglioramento delle condizioni economiche, sociali e culturali del popolo. Il sovranismo non è un sistema, bensì un metodo di cui si serve il socialismo. Mi sembra che Fusaro abbia, con ciò, il merito di riaffermare la vera essenza della sinistra, che non può essere liberista, ma dovrebbe ricercare una terza via. Quel che non mi è chiaro, è se all’interno di Vox trovino spazio soltanto le correnti massimaliste e rivoluzionarie, favorevoli all’uscita dall’Unione Europea e dall’Euro, per esempio, oppure se anche i riformisti possano offrire un contributo alla causa. A mio avviso, infatti, è possibile introdurre dei correttivi sociali al capitalismo, attuare politiche in senso protezionistico e sovranista per meglio tutelare il mercato interno ed i lavoratori, senza rinunciare al libero mercato e ai diversi benefici apportati dagli organismi internazionali.