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 2020  gennaio 29 Mercoledì calendario

La Lega Pro genera 580 milioni

La Serie C rinverdisce la sua anima sociale, coniugandola con il valore economico generato dall’attività quotidiana dei suoi 60 club. L’occasione per evidenziare il ruolo socio-economico della Lega Pro, in questi anni offuscato dai troppi default di società maturati nelle pieghe della crisi economica ma anche all’ombra di regole e controlli inefficaci, è stata la presentazione ieri a Roma del primo “Studio di impatto” realizzato in partnership con ItaliaCamp.
Il valore aggiunto della Lega Pro, calcolato considerando i bilanci 2018 di 51 club, è pari a circa 198 milioni di euro distribuiti per il 46% al Nord e per il restante 54% tra Centro e Sud. Lo studio dimostra come per ogni euro investito dai club si generino tre euro. Combinando l’impatto economico diretto, indiretto e l’indotto, perciò, il “Pil” della Lega pro è pari a 580 milioni l’anno
Ma la ricerca punta a far emergere soprattutto il contributo sociale dei club grazie alla capillare presenza sul territorio, dalla riduzione della dispersione scolastica alla formazione dei giovani. La Serie C è anche una leva di inclusione e integrazione: accoglie infatti 318 giovani in quarta categoria, il campionato dedicato ai portatori di disabilità intellettive e relazionali. Sul piano della legalità inoltre i club hanno fatto risparmiare alle casse dello stato 311mila euro, grazie alle attività condotte su giovani, famiglie e comunità. Alla presenza del ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, del presidente della Figc, Gabriele Gravina, e di Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, il presidente Francesco Ghirelli ha rimarcato come nel percorso che la Lega Pro sta portando avanti ora va affrontato il problema della sostenibilità, per non rischiare di ridimensionare il numero di squadre, «perché verrebbe meno una parte fondamentale di quel reticolo economico e sociale che contribuisce a tenere in piedi l’Italia».
«Non chiediamo soldi allo Stato ma più attenzione – ha aggiunto Gravina -. Riconoscimento dell’1% sulle scommesse, apprendistato e semiprofessionismo: sono alcuni temi su cui vorremmo confrontarci». Dopo lo sciopero di fine anno della Serie C esiste un tavolo su cui si sta discutendo di questi temi che sono all’attenzione di Spadafora. «Con la Figc ci siamo dati nuove regole per le iscrizioni in modo da impedire ai banditi di acquisire il controllo dei club, per la regolarità della competizione e per favorire la riammissione dei club corretti -ha spiegato Ghirelli -. Inoltre, abbiamo introdotto un regolamento per favorire e remunerare i club che formano i calciatori, specialmente se del proprio vivaio. Queste misure stanno funzionando. Ma non ci accontentiamo. Questo è solo il primo passo per restituire identità alla nostra categoria».