La Stampa, 29 gennaio 2020
Su Netflix si svela la natura di notte
Termo-camere, attrezzature ultra-sensibili in grado di penetrare anche la notte più nera e mostrarci cosa si nasconde nel buio: è la nuova sfida naturalistica di Netflix, che con la serie Notte sul pianeta terra, in onda da oggi (la voce narrante della versione italiana è Alessandra Mastronardi), mostra la vita notturna della natura.
Il produttore esecutivo Bill Markham, che ha prodotto molti altri documentari e serie dedicati alla natura, tra cui Earth Live per National Geographic, Wild Britain per Channel 5 e Big Blue per BBC, e ha vinto anche un BAFTA ) ha girato in tutti i continenti tranne l’Antartide: «60 cicli di riprese in 30 Paesi, abbiamo filmato all’interno dello Hwange National Park nello Zimbabwe gli elefanti che camminano di notte alla ricerca di acqua e per la prima volta un gruppo di ghepardi che andavano a caccia».
Come si sa questi felini sono cacciatori solitari, si pensava che al tramonto si riposassero. Le riprese di Markham mostrano invece per la prima volta ciò che fanno con la luna piena, la cui luce è 400 mila volte meno luminosa di quella solare ma comunque più che sufficiente per vedere. Nelle notti di plenilunio i ghepardi possono mettere sul campo la loro velocità esplosiva per brevi tratti e avvicinarsi senza farsi vedere, rendendo i loro scatti decisivi. Con telecamere a sensibilità ultra elevata, nella savana africana le immagini sembrano girate di giorno.
L’amore di Markham per gli animali risale all’infanzia: «Quand’ero bambino - dice - ho avuto la fortuna di vivere in Romania. La nostra casa era accanto a un lago pieno di rane, tartarughe, serpenti e pesci, che correvo ad esplorare appena finita la scuola».
Con la notte ha un rapporto ancestrale: «Adoro sdraiarmi a letto e ascoltare gufi e volpi di fuori, anche nei parchi cittadini, immaginando cosa stanno facendo. Ho persino installato una trappola per macchina fotografica nel mio giardino e filmato volpi che rimbalzano sul nostro trampolino. Uscire per scoprire cosa stanno facendo gli animali è un sogno diventato realtà».
C’è grande richiesta di spettacoli sulla fauna selvatica. La tecnologia moderna - con droni, gimbal, 4K, HDR e slow motion - permette ai cineasti di mostrare immagini straordinarie e sontuose degli animali. Molte di queste serie presentano la natura come un luogo bellissimo, incontaminato, ma sempre più gli spettatori chiedono una visione realistica del mondo. A una narrazione più «buonista» la serie alterna dunque scene più cruente: la prima puntata si intitola Pianure al chiaro di luna e mostra ad esempio una leonessa a caccia con un branco di 13 leoni (i grandi predatori catturano il 90% delle prede di notte) o mostra su una spiaggia messicana dopo il tramonto, per la prima volta, i cuccioli delle otarie, aggrediti da pipistrelli vampiro che sfruttano i sensori di calore sul naso per scegliere la preda. Una scena impressionante, anche se si conclude bene: una madre protettiva sventa la minaccia, ma arriveranno i giganteschi maschi di leoni marini (carnivori che non amano solo il pesce) e il cucciolo cercherà scampo fra le rocce.
Il buio comporta dunque grandi pericoli, specialmente dove è impossibile nascondersi. «Rappresenta un rischio e un mistero - spiega Markham - ci sono zanzare, serpenti invisibili, predatori pericolosi ... persino bracconieri e ubriaconi. Ed è disarmante non riuscire a vedere cosa sta succedendo, o non riuscire a coprirsi per il freddo. I sensi e l’orologio corporeo dicono di andare a letto, ma ci sono così tante incognite, così tanto da scoprire».