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 2020  gennaio 29 Mercoledì calendario

La formula del guru di Bonaccini

Come nel calcio, la miglior difesa è l’attacco. E come nel calcio, chi aveva il compito di curare l’immagine e la comunicazione di Stefano Bonaccini ha studiato a fondo l’avversario per sorprenderlo sul terreno di gioco. «Abbiamo visto che il leader della Lega usa sempre il medesimo schema, gioca tutte le partite con la stessa impostazione», spiega Daniel Fishman della società Consenso che con Fabrizio Masia di Emg Acqua ha studiato, organizzato e realizzato la campagna vincente del governatore uscente. Quella, per intenderci, del profilo occhiali e barba, senza simbolo di partito, con ampio uso del colore verde. «Con Salvini bisogna andare all’attacco, non gli abbiamo consentito di appropriarsi di elementi che sono anche nostri», chiarisce lo stratega. A partire dalla scelta della tinta. «Ecco, il verde sarà anche leghista ma è il colore della Regione Emilia-Romagna, è nel nostro simbolo. E quindi lo abbiamo utilizzato, seppure a volte con sfumature diverse. E poi il verde ha pure una valenza politica perché richiama la green economy». Il secondo pilastro su cui si è fondata la campagna è stata la caratterizzazione «locale» per far sentire Salvini, che ha impostato una strategia nazionale, un corpo estraneo al territorio. «Abbiamo sottolineato, con i nostri messaggi, che qua (in Emilia-Romagna) si fa così, si parla così, si ragiona così. Questo ha marcato una profonda differenza e ci ha reso più facile anche sottolineare il buon governo di Bonaccini», sostiene Fishman. Seguendo passo passo il lavoro della Bestia salviniana, lo staff del governatore dem a partire da gennaio ha colto una difficoltà nell’avversario e ha pigiato sull’acceleratore del contrattacco, varando un pacchetto di prodotti propagandistici studiati ad hoc. E allora ecco spuntare lo slogan, «Un passo avanti», per rivendicare al contempo il primato regionale in tanti ambiti, l’approccio riformista ma graduale, un cambio di passo rispetto al primo mandato. Quanto all’immagine, Bonaccini godeva di un discreto grado di conoscenza ma peccava sul piano della riconoscibilità. Di qui la scelta di puntare su occhiali a goccia e barba. «Lo abbiamo reso più cool». Infine, un piccolo segreto. Grazie agli studi di Masia, sono stati individuati 88 Comuni dove, più che altrove (qualche città compresa, più rilevante per numero di elettori), era necessario lavorare, sia con la presenza fisica che con il lavoro sui social e sui mezzi di comunicazione.