ItaliaOggi, 28 gennaio 2020
Il listino per arrivare clandestinamente in Europa
Gli immigrati clandestini in cerca di un passaggio per sbarcare in Europa dalla Turchia non devono faticare molto per trovare un «traghettatore». C’è chi, fra questi businessmen che hanno fatto del traffico di clandestini il loro guadagno quotidiano, ha deciso di farsi pubblicità sui social garandendo al 100% partenze clandestine verso la Turchia e l’Europa. È il caso del passeur, che sotto il falso nome di Nasser Milani, si promuove su Instagram con un video che mostra dei migranti che attraversano clandestinamente il mare e la foto di una pila di passaporti falsi. Lo si può contattare via WhatsApp o nel suo ufficio di Istanbul. La pubblicità promette un sogno che è una menzogna perchè una volta sbarcati i clandestini vengono rinchiusi nei campi di detenzione.
Sarah è una donna iraniana che si è rivolta a Nasser per conto della sua amica afghana che vive a Kabul e che vuole andare in Europa, ma ha paura. Nasser promette che in meno di una settimana è in grado di organizzare il viaggio per la donna afghana e che la faccenda «è semplice come bere un bicchiere d’acqua». Semplice ma costoso, ha riportato Le Figaro. Nel suo listino prezzi, Nasser propone viaggi a tappe: mille euro dall’Afghanistan alla Turchia passando dall’Iran; 2 mila euro per una traversata Turchia-Grecia; all’incirca 7.500 euro per la formula integrale, fino a Parigi, Roma o Berlino, ha riportato Le Figaro.
I prezzi non smettono di aumentare dal picco della crisi dei migranti nel 2016. All’epoca l’Europa aveva siglato un accordo controverso con la Turchia (che ospita 4,5 milioni di esiliati) in base al quale Ankara avrebbe dovuto trattenere i rifugiati attraverso una contropartita finanziaria. Negli ultimi anni le partenze erano nettamente calate con il potenziamento dei controlli alle frontiere. Ma ora sono di nuovo ripartiti a causa delle guerre e delle crisi radicate in Siria, Afghanistan e Iran, ma anche dal sussulto nazionalista dilangante in Turchia dove il presidente Erdogan ha inasprito i toni dopo aver chiuso gli occhi sui migranti per lungo tempo. Il risultato è che i passeur hanno ripreso il servizio.
Internet è diventato il nuovo Eldorado dei passeur. Instagram è la loro vetrina più gettonata. Pullulano a decine sotto l’etichetta qâtchâqtchi (passeur in persiano) corredando il loro profilo con un numero di telefono cellulare e, alcuni, addirittura con una fotografia. Iraniani, per la maggior parte, mirano principalmente ad una clientela afghana alla quale promettono l’Europa con un colpo di bachetta magica. Il rischio esiste, ma è la vita, ha detto Nasser minimizzando la morte di 11 migranti, dei quali 8 bambini, nel recente naufragio di una imbarcazione clandestina al largo della Turchia. Quando il mare non lo consente la frontiera terreste apre le porte a patto di avere buoni contatti e di pagare poliziotti e doganieri a caro prezzo. Attraversare in auto la frontiera Iran-Turchia a una afghana costa 400 lire turche (all’incirca 600 euro). C’è anche un’offerta economica a metà prezzo, ma implica quattro ore di marcia attraverso le montagne, ha riportato Le Figaro.
A questo business ben rodato si aggiunge un sapiente traffico di documenti. Per facilitare il passaggio alla frontiera il passeur può fornire falsi passaporti iraniani ai suoi clienti afghani (gli iraniani non hanno più bisogno di visti per la Turchia, ndr). Maku Marz, un altro passeur su Instagram, seguito da più di 3.500 persone, offre una gamma di falsi documenti. Per 500 euro fornisce una carta di soggiorno turca per un anno, ha riportato Le Figaro.
È una vera industria che oggi si autopromuove sui social network. È meno rischiosa del traffico di droga per il quale si rischia fino a 20 anni di carcere. Se un passeur viene arrestato si dichiara un semplice rifugiato irregolare. Al peggio passa qualche mese dietro le sbarre, o viene espulso. Questa industria dei migranti clandestini è un mondo senza fede nè legge, un mondo senza scrupoli.