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 2020  gennaio 28 Martedì calendario

La pubblicità delle escort sul Pirellone

Un podio virtuale coi gradini fucsia e la scritta “Top escort 2019” a fare da cappello. Sopra tutte c’è Maia, poi Anna Dea in seconda posizione e Camilla in terza. La classifica delle migliori prostitute di lusso d’Italia proiettata sui mattoncini di Palazzo Lombardia, sede delle giunta regionale. Chi è stato? Come ha fatto? Tutto regolare? Il mistero è fitto e ha contorni per nulla chiari. Quello che è certo è che la pubblicità è figlia del sito online “Escort advisor, come testimonia il filmato che gira su Twitter a caccia di clic e condivisioni. Altrettanto certa è la natura illegale dell’operazione, che non ha ovviamente avuto nessun via libera dalla Regione. Del resto, le uniche campagne pubblicitarie portate avanti negli anni hanno sempre illuminato il Pirellone, sede del Consiglio regionale, e mai il grattacielo più moderno. Cos’è successo allora? Le ipotesi sono due. Quella più probabile è che i gestori del sito a luci rosse abbiano voluto alzare il tiro del marketing per far parlare di sé e aumentare i clienti. Quale vetrina migliore del palazzo della Regione per fare notizia, soprattutto considerata la scontata polemica politica? La stessa pubblicità è stata proiettata anche sulle pareti di un edificio in costruzione in via Tocqueville, nel cuore della movida di corso Como, e del vicino Eataly di via Rosales. E inevitabilmente si sono formati capannelli di persone, giovani e meno giovani, divertiti e sbigottiti a seconda dei gusti: tutti con gli occhi appiccicati ai muri per guardare il video promozionale con la giovane Maia in bella vista. In rassegna sono passate pure Silvia, Lena e Ju Angel: le “Top trans 2019”. Nessuno, a quanto pare, si è però preoccupato di capire chi stesse proiettando il filmato. La seconda opzione, forse meno percorribile, è quella di un mitomane che abbia deciso di ritagliarsi qualche minuto di gloria sfruttando un argomento, quello del sesso a pagamento, che non può che provocare reazioni contrastanti e alimentari dibattiti infiniti. Soprattutto nell’era dei social, la smania di apparire e diventare virali può spingere a oltrepassare i confini delle regole pur di avere anche solo un attimo di visibilità. Del resto, basta poco. Ormai esistono dei mini videoproiettori appositi per cellulari, piccoli e leggeri che ci stanno anche in tasca. Non serve nemmeno collegarli alla presa della corrente. Tutti gli ingredienti perfetti per qualche burlone che volesse movimentare una serata milanese, nascondendosi tra la folla e senza dare nell’occhio. Chissà. Intanto, Maia si è presa la scena. Venticinque anni, mora, prosperosa, ceca e residente a Verona ma spesso e volentieri a Milano e dintorni per lavoro. È lei la numero uno delle escort in Italia: lo dicono le 140 recensioni realizzate sul suo conto, per il 90% delle quali è “eccezionale”, e lo certifica la classifica finale votata da oltre due milioni di persone. Le sue tariffe oscillano tra gli 80 e i 300 euro a seconda delle prestazioni. Soldi che lei stessa ha spiegato di aver investito per comprarsi casa in questi cinque anni di sesso a pagamento. E i clienti? Uomini di ogni età, dal ragazzino impacciato di 18 anni al vecchio di 70. Nessun vip né calciatori, ma principalmente imprenditori e commercialisti sposati nel 70/80% dei casi. Maia l’ha detto senza troppi peli sulla lingua: i migliori amanti sono i lombardi, più spontanei, dolci ed educati rispetto ai suoi conterranei veneti. E a chi le chiede perché fa questa vita e non si trova un lavoro più normale risponde con semplicità: «Nessun imbarazzo, gestisco io gli incontri e so a cosa vado incontro. La mia è una passione». Certo, non le mancano nemmeno momenti quantomeno curiosi. Tipo quella volta che un cliente le ha chiesto di obbligarlo a farle le pulizie di casa…